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Ex Ipab Sant’Alessio, dubbi sulla gestione del patrimonio: Regione pronta a un’ispezione

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Il complesso destinato all'assistenza personale ha criticità a bilancio per almeno 25 milioni di euro. Possibile commissariamento.

La Regione Lazio sta seriamente valutando l’invio di ispettori e l’ipotesi commissariamento al fine di fare chiarezza sulla gestione dell’enorme patrimonio immobiliare dell’ex Ipab Sant’Alessio-Margherita di Savoia. In particolare la Regione vuole vederci chiaro sull’uso del denaro ottenuto con la vendita di vari appartamenti. Le risorse dovrebbero servire per manutenere e migliorare gli alloggi concessi invece ai non vedenti, come da mission di Ipab. Ad annunciare ciò è l’assessore Massimiliano Maselli, in risposta ad una interrogazione del leghista Angelo Tripodi.

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Criticità sono emerse dagli ultimi controlli

“Stiamo valutando l’invio degli ispettori e, se necessario, di procedere con il commissariamento“. Così l’assessore Maselli a seguito di alcuni controlli recentemente svolti rispetto al bilancio. Il prossimo passaggio potrebbe essere l’invio di ispettori, dunque. L’ex Ipab nacque dalla fusione dell’istituto per ciechi fondato nel 1968 con la struttura voluta dalla regina Margherita di Savoia per assicurare un tetto ai disabili. La rendita e i proventi delle alienazioni degli appartamenti facenti parte di questo patrimonio dovrebbero andare a finanziare servizi su quelli assegnati ai non vedenti. Il complesso, che ora si è costituito come una azienda di servizi alla persona, sottolineando che parte del patrimonio fosse solo un peso che gravava sul bilancio, nel 2015 ha creato un fondo immobiliare. Non solo; ha anche avviato le procedure per individuare una società di gestione del risparmio al fine di valorizzare i suoi beni. Ma sulle operazioni di vendita da parte di Ipab la Regione deve vigilare, perché sono possibili solo se finalizzate ad ottenere risorse per la riqualificazione dell’invenduto. Quindi il balletto delle società dal 2015. Prima la gestione è andata alla Sgr Sorgente, poi quattro anni fa commissariata da Bankitalia. Successivamente la gestione è passata alla Sgr Castello e poi alla Sgr Anima.

Uno degli immobili ex Ipab

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I punti oscuri

Non ci si spiega come mai sia stato dato il nulla osta per alienazioni dell’ammontare di 15 milioni di euro, ma fino a dicembre 2022 siano stati venduti appartamenti per soli 4,6 milioni. Non solo. Non si capisce perché negli ultimi sei anni ex Ipab, invece di incassare circa 24 milioni di rendita dagli affitti, si sia addirittura indebitata per 25 milioni di euro. Per questo il consigliere Tripodi ha evidenziato la necessità di una stretta vigilanza.

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