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Emidio Salomone, torna in carcere un 65enne per l’omicidio dell’ultimo boss della Banda della Magliana

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Emidio Salomone

Catturato l’assassino di Emidio Salomone: l’ultimo boss della Banda della Magliana venne freddato davanti una sala giochi ad Acilia.

Corpo di Emidio Salomone
Scena del crimine nell’omicidio di Emidio Salomone (credits @otrabalhosocomecou.macae.rj.gov.br) – Ilcorrieredellacitta.com

E’ stato catturato l’assassino di Emidio Salomone, ritenuto dai giornali come l’ultimo capo della Banda della Magliana. In queste ore, un’operazione della Polizia di Stato ha messo in manette un uomo di 65 anni. Il soggetto, già condannato per l’uccisione del famoso criminale romano, doveva scontare il residuo della propria pena detentiva in carcere. Un arresto che le forze dell’ordine e la Procura cercavano da diverso tempo. 

Il killer di Emidio Salomone

Attorno all’uccisione di Emidio Salomone, si scrive una delle ultime pagine della Banda della Magliana e il suo rapporto con il territorio del X Municipio. Il boss morì il 4 giugno del 2009, in quella che viene definita come una regolazione di conti per la spartizione delle piazze di spaccio a Ostia. Secondo le indagini condotte dalla Procura, poi confermate da alcune testimonianze, l’uomo fu vittima di un agguato da parte di due sicari in motocicletta: entrambi, quel giorno, spararono al volto del criminale, uccidendolo sul colpo. 

A tornare in carcere è ML, con il secondo sicario che però non verrà mai ritrovato. Per il killer del caso Salomone, si sono riaperte le porte del carcere: qui dovrà scontare gli ultimi 28 anni e 7 mesi di pena detentiva. Era uscito diversi mesi fa per seri problemi di salute legati alle complicazioni del Covid-19.

L’omicidio per le piazze di spaccio di Ostia

L’omicidio di Emidio Salomone fece molto clamore a Ostia, considerato come andava a rompere degli equilibri criminali all’interno del territorio lidense. Il boss, dopo l’arresto in Danimarca, venne rimesso in libertà in Italia. Una volta libero decise di riprendere l’attività criminale sul territorio di Roma, in un’azione che aveva rallentato dall’inizio degli Anni Duemila. Sul territorio lidense tornò ad avere un’area d’influenza criminale soprattutto tra le zone di Ostia e Acilia, dove operava con i suoi uomini all’interno del racket delle estorsioni, l’usura e il traffico della droga. Proprio la contesa sulle piazze di spaccio, secondo le indagini dietro il suo omicidio, lo porteranno a essere vittima di un agguato che risulterà fatale. 

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