Emergenza al carcere di Viterbo: la Polizia Penitenziaria denuncia un incendio dentro una cella appiccato dai detenuti.
Torniamo a parlare del carcere di Viterbo, che sul piano della sicurezza si trova in piena emergenza. La vicenda è denunciata dagli agenti e i sindacati interni alla Polizia Penitenziaria, che ieri sera hanno dovuto far fronte a un incendio all’interno della struttura detentiva. Una condizione di estrema complessità acutizzatasi anche per le poche risorse con cui la Polizia Penitenziaria opera all’interno del carcere per sorvegliare i detenuti.
Emergenza al carcere di Viterbo: l’incendio nella struttura
L’ultimo episodio gravoso accaduto nel carcere di Viterbo risale a ieri sera. Diversi detenuti hanno appiccato un incendio all’interno della loro cella, creando scompiglio all’interno dell’ala carceraria dove erano reclusi. Grazie al tempestivo intervento della Polizia Penitenziaria, le fiamme non hanno ferito nessuna persona e hanno evitato di toccare altre stanze della casa circondariale.
Emergenza al carcere di Viterbo: l’aggressione agli agenti della Polizia Penitenziaria
Nelle operazioni per spegnere le fiamme divampate all’interno della cella nel carcere, alcuni detenuti hanno pensato di mettere in piedi un’aggressione ai danni degli agenti della Polizia Penitenziaria. Mentre le divise sedavano l’incendio, alcuni detenuti avrebbero aggredito violentemente gli agenti impegnati nell’operazione di emergenza, con un addetto rimasto ferito e refertato con 10 giorni di prognosi in ospedale.
Emergenza al carcere di Viterbo: i detenuti sono in soprannumero nella struttura
Le due vicende di ieri sera, mercoledì 17 gennaio 2024, sono state denunciate dal sindacato USPP della Polizia Penitenziaria. Oltre al problema della mancanza di agenti, che contano un buco di almeno 150 unità, la problematica del carcere di Viterbo si evince anche nel soprannumero di detenuti presenti all’interno della struttura. Nel carcere ci sono al momento 650 detenuti, quando la stessa casa circondariale ne dovrebbe ospitare solo 440.
Condizione che facilità le tensioni tra detenuti e Polizia Penitenziaria, ma soprattutto crea il fenomeno delle “celle in soprannumero” che innesca ulteriormente la rabbia dei detenuti all’interno della struttura.