Caso Emanuela Orlandi. Arrivano nuove verità scomode per il Vaticano, con nomi, dinamiche e abitudini a dir poco scandalose. Era il 2019, l’anno in cui Alessandro Ambrosini, cronista di nera, ideatore del blog ”Notte Criminale” e con un passato da estrema destra, decide di intervistare un malavitoso romano, di un certo peso perché sodale del boss della Banda della Magliana Renatino De Pedis. Oltre a ciò, un altro dettaglio: tanti, troppi, agganci con il Vaticano. Sono dovuti passare ben 14 anni, perché Ambrosini si decidesse a pubblicare l’audio di quella intervista, poi ripreso anche da il Riformista. Le rivelazioni contenute al suo interno sono davvero agghiaccianti, sconvolgenti, e in un certo senso sembrano essere coerenti anche con la docuserie Netflix Vatican Girl: anche secondo questi audio pubblicati, il sesso sarebbe uno dei cardini principali dietro la storia del rapimento di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Sesso, insomma, condito amaramente di pedofilia e molestie. Poi, ci fu l’intervento determinate di Renatino De Pedis per risolvere “la schifezza” che era diventata tutta la vicenda. Seguendo la serie rinomata, si capisce che, a narrare i fatti, è l’amica rimasta per anni nell’ombra per paura, la quale rivela come Emanuela Orlandi le avesse confidato di essere impaurita per le molestie da lei subite nei giardini vaticani da un alto prelato. 40 anni di attesa, e paura, per raccontare questa storia, e per testimoniare quanto possa essere difficile parlare di un caso così delicato e scandaloso.
Caso Emanuela Orlandi, spunta l’audio choc: una svolta nelle indagini?
L’audio inedito del malavitoso intervistato da Ambrosini: ”Era una schifezza”
Oltre a ciò, c’è, come dicevamo, l’intervista di Ambrosini. Il malavitoso, nell’audio, racconta di come le due ragazze fossero molestate e avessero subito rapporti sessuali con alti prelati, che conferma così la narrazione dell’amica. Ma non è tutto, perché la ”gola profonda” intervistata da Ambrosini ha raccontato anche di come gli uomini di Stato sapessero tutto, informati da lui stesso sulle macabre dinamiche che si stavano sviluppando in quel contento. Nell’audio stesso, si sente: “Quando la cosa era diventata un schifezza il Segretario di Stato (all’epoca Agostino Casaroli, ndr) ha deciso di intervenire”. Un intervento, ad ogni modo, che non doveva essere diretto, ma attraverso “i cappellani del carcere di Regina Coeli che portavano whiskey, lettere, tutto quello che serviva, droga, all’interno del carcere. Quando è servito qualcosa a chi si sono rivolti?” E poi: “I cappellani del carcere, uno era calabrese, un altro un furbacchione. Un certo Luigi, un certo padre Pietro, non hanno fatto altro che chiamare De Pedis e gli hanno detto: ‘Sta succedendo questo, ci puoi dare una mano?’. Punto. Il resto sono tutte cazzate”. Infine, per chiudere il cerchio, proprio lui, De Pedis, a cui, secondo la testimonianza, sarebbe stato appaltato il rapimento delle due adolescenti, Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.
Caso Emanuela Orlandi, spunta l’audio choc: una svolta nelle indagini?