Una manifestazione in piazza per chiedere giustizia e verità sull’omicidio di Emanuela Orlandi, scomparsa il 22 giugno 1983. L’appuntamento sarà sabato 13 gennaio a piazza Cavour, a pochi giorni di distanza da quello che sarebbe stato il suo 56° compleanno.
Sono trascorsi 41anni da quando Emanuela Orlandi, figlia di un messo Vaticano, scomparve nel nulla. Da allora suo fratello Pietro non ha mai smesso di chiedere alle istituzioni, ma soprattutto al Vaticano, risposte su dove e cosa sia successo a Emanuela. Continuerà a farlo anche il 13 gennaio 2024, giornata in cui Pietro Orlandi invita a scendere in piazza per manifestare e chiedere che il caso veda uno o più colpevoli. L’appuntamento è sabato 13 gennaio a Roma, piazza Cavour, alle ore 15.30, con un corteo dedicato al ricordo di Emanuela: il 15 gennaio sarebbe stato il suo compleanno.
Pietro Orlandi: “La sete di giustizia non si può silenziare”
L’appello di Pietro Orlandi arriva a distanza di pochi giorni da una data decisiva. A settembre 2023 fu infatti confermata la creazione di una speciale commissione d’inchiesta che avrebbe indagato i casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, scomparsa un mese prima.
La commissione, approvata dal Parlamento, non è stata ancora costituita però e le indagini al momento sono perciò ferme. Inoltre, più volte Pietro Orlandi ha acceso i riflettori sulla scomparsa di alcuni faldoni necessari alla prosecuzione delle indagini. Già a settembre lanciò un appello ai servizi segreti: “Consegnate i fascicoli”. Ma c’è ancora tanto da fare.
Secondo il fratello Pietro, bisognerebbe insistere proprio sulla misteriosa scomparsa dei fascicoli e indagare sul ruolo dei servizi segreti: mancherebbero all’appello dei faldoni del Sismi, fondamentali perché i servizi segreti avrebbero seguito la vicenda nei rapporti con i servizi segreti stranieri, dalla Stasi al Gru, fino al convolgimento dei servizi sovietici.