Emanuela Orlandi, sono passati 40 anni. Un percorso incredibile a ripensarlo ora anche attraverso i tanti reportage televisivi e letterari che si sono succeduti negli ultimi anni. Una Via Crucis per la famiglia, per le sorelle di Emanuela, per la mamma e per Pietro, il fratello che con quella sua caparbietà dolce e quella sua tenacia che tocca il cuore di tutti continua a chiedere, pretendere, cercare la verità.
La verità sulla sorte di Emanuela. Che dopo 40 anni non è più rimandabile.
Bugie, falsi scoop e piste senza nessun riscontro
Un percorso costellato di bugie a cui hanno aderito tutti, ma proprio tutti gli attori di questo teatro dell’assurdo e del macabro. Tutti hanno taciuto o depistato a vario titolo e alcuni senza neanche averne titolo, dagli inquirenti, alle autorità ecclesiastiche, dai testimoni reticenti o fintamente smemorati fino ad alcuni giornalisti alla ricerca del nulla sotto forma di falsi scoop, tutti hanno concorso nel rendere il quadro orribile e incomprensibile. Tutti quelli che lo hanno fatto lo hanno fatto al preciso scopo di allontanare la verità, che evidentemente deve esser taciuta per non coinvolgere qualcuno di troppo importante.
Molti, troppi, diciamoci la verità, alla verità hanno sperato che Pietro e la famiglia non ci arrivassero, tanto per coltivare la loro patetica teoria da spalmare su articoli deliranti e libri senza nessun senso logico, con tanto di corredo di interviste a personaggi che definire disturbati è fargli complimento. E il motivo è chiarissimo: Finché non ci sarà un brandello di verità tutto può esser plausibile e pazienza se per difendere la loro teoria da quattro soldi si calpesti la dignità di Emanuela e della sua famiglia, sostenendo in maniera criminale loro omissioni e in alcuni casi complicità.
Dov’è la verità?
La verità non è ancora arrivata dopo 40 anni. Si attende che una commissione parlamentare apra i lavori (ma lo farà?) Si attende che il promotore di “giustizia” del Vaticano inizi la sua indagine senza continuare con ulteriori esternazioni davvero fuori luogo contro Pietro. Si attende che la Procura di Roma ascolti e valuti le nuove (ma anche vecchie) dichiarazioni ed esternazioni agli atti ora come allora.
Si attende… Ma ora basta. È ora. IL SIT IN di solidarietà a 40 anni dalla scomparsa si svolgerà a Roma domenica 25 giugno con appuntamento dalle 10:00 davanti i giardini di Castel Sant’Angelo.