Christian Sodano, il 27enne accusato di duplice omicidio a Cisterna di Latina, è stato interrogato nelle ultime ore in procura: non una lacrima, lucido ha raccontato di aver ucciso due donne a sangue freddo.
Ha ucciso la madre e la sorella dell’ex fidanzata a sangue freddo, un’esecuzione che ha portato a termine in modo lucido: l’unica sua preoccupazione era la convivenza, sfumata nella delusione. Christian Sodano si trovava martedì sera a casa della sua ex fidanzata, Desyrée Amato, con cui aveva avuto una relazione turbolenta. Aveva tentato il tutto per tutto dopo che lei, sabato 10 febbraio, si era convinta a chiudere. Lui no, ostinato ad andare a convivere. Per quello si era presentato nella villetta di campagna, a Cisterna di Latina, determinato a convincere la 22enne a dargli un’altra chance. Per lo stesso motivo aveva ritenuto di doversi opporre a qualsiasi ostacolo potesse dividerli da quell’idea: in primis la mamma di Desireè, Nicoletta Zomparelli (46), e la sorella, Renéè Amato (19 anni).
Lei voleva lasciarlo, lui ossessionato dalla convivenza
Nove colpi di pistola. Sodano l’aveva con sé la sera del duplice omicidio perché il 27enne era un maresciallo della Guardia di Finanza: da emblema della giustizia a femminicida.
Sodano aveva conosciuto Desireè pochi mesi prima in un locale ad Anzio. Da quell’incontro era nata una relazione, con alti e bassi. Una situazione che aveva convinto appunto Desireè Amato a interrompere la loro storia. Christian Sodano non lo aveva accettato: lunedì sera aveva dormito da lei, mentre martedì mattina non si era presentato al lavoro, a Ostia. Ha chiamato al lavoro sostenendo di non sentirsi bene, poche ore dopo avrebbe aperto il fuoco sulla sorella e la mamma della ex ragazza.
“Mi ha lasciato in un limbo”: il movente della rottura
Sono ancora in corso le indagini per comprendere cosa sia successo nella villetta di via Monte Lepini. La 22enne è riuscita a salvarsi per miracolo, scappando tramite la finestra del bagno e cercando aiuto in una stazione di benzina vicina. Quando al 27enne, è stato sottoposto nella notte tra martedì e mercoledì a un lungo interrogatorio in procura. “A Renèe ho sparato due colpi mentre era ancora agonizzante, per non farla soffrire”, avrebbe detto il giovane, come riportato anche da Latina Oggi. Sodano, davanti al pm Valerio De Luca e agli investigatori della Squadra Mobile, ha raccontato passo dopo passo cosa è accaduto e ha ammesso con una fredda lucidità. L’ipotesi della fine di una relazione era diventata insopportabile per il maresciallo, “un limbo” senza fine da cui ha ritenuto di dover uscire uccidendo due donne. L’accusato sarà difeso nelle prossime ore dagli avvocati Lucio Teson e Leonardo Palombi, sarà inoltre ascoltato dal gip Giuseppe Cario.