I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, al termine di una attività di indagine condotta dalla Stazione di Nerola, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Tivoli, su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di 8 persone, 7 di origine marocchina e 1 italiana, ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina. Fatti commessi nel Comune di Montorio romano (provincia di Roma, circondario Procura Tivoli) di soli 2.000 abitanti. Il provvedimento trae origine da un’indagine condotta dai Carabinieri della Stazione di Nerola, durata quasi un anno, con il ricorso anche ad attività tecniche (intercettazioni telefoniche, radiolocalizzazione di automezzi utilizzati dagli odierni indagati e videoriprese a distanza).
L’ordinanza cautelare del Gip evidenzia come dalle indagini sia emerso che tutti gli odierni arrestati, in concorso, da tempo gestivano lo spaccio al minuto di cocaina sulla “piazza” di Montorio Romano. Sono state documentate dai Carabinieri ben 49 attività di spaccio con acquirenti sia uomini che donne, oltre che di qualsiasi età, compresi minorenni e donne incinta o con prole appena nata al seguito, 14 dei quali, nel corso delle indagini, sono stati segnalati alla Prefettura come assuntori di sostanze stupefacenti.
Nel corso delle indagini sono state sequestrati dosi di cocaina e materiale per il confezionamento; in 4 casi vi sono stati arresti in flagranza. I Carabinieri hanno altresì scoperto che, anche in regime di arresti domiciliari a seguito degli arresti in flagranza, alcuni dei sodali continuavano a vendere cocaina con le medesime modalità, incuranti della misura in atto.
In particolare le attività di spaccio, nella maggior parte dei casi, come documentato dalle telecamere collocate dai Carabinieri, avvenivano tramite la finestra di casa del vertice dell’organizzazione: marito e moglie, lui cittadino del Marocco lei italiana, che attendevano nell’intero arco della giornata ma anche di notte, nella propria abitazione di Montorio trasformata in quella che può essere definita una vera e propria “drogashop h 24”, con numerose cessione di cocaina pagate in media 50 euro a dose, ma anche 30 euro per acquisti di più dosi, ovvero, con una sorta di promozione “3×2” per chi si “fidelizzava” e riceveva in cambio la così detta “mezza dose”. Sono state accertate “promozioni” e facilitazioni anche per gli assuntori in difficoltà economiche: gli odierni arrestati ricorrevano al metodo del “pegno”, l’acquirente infatti cedeva temporaneamente agli spacciatori il proprio telefono cellulare per riprenderlo solo a debito saldato.
In altri casi lo spaccio avveniva o nei pressi delle abitazioni degli altri arrestati, ovvero questi ultimi si avvicinavano alla finestra della coppia capofila e ricevevano un maggior numero di dosi con il compito di venderle per strada e restituire al termine della “vendita ambulante” i proventi, sempre tramite la solita finestra.
Ancora una volta, l’impegno delle forze dell’ordine, specificamente dell’Arma dei Carabinieri, coordinate della Procura della Repubblica di Tivoli, ha consentito di intervenire su un pericoloso sistema criminale, con l’arresto di 8 persone per le quali il Giudice per le Indagini Preliminari ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati contestati, per contrastare il crescente fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare di cocaina, anche in piccoli centri come Montorio Romano (circa 2.000 abitanti), con assuntori di ogni età e classe sociale.