La casa che va a fuoco, la cenere che resta su quei pochi mobili non distrutti e i ricordi di una vita fatta di sacrifici andati in fumo. E purtroppo nel vero senso della parola. Lo sanno bene due persone, di cui una con disabilità, che un anno fa hanno dovuto fare i conti con l’incendio del loro appartamento: per cause da accertare le fiamme hanno avvolto e distrutto quasi tutto. Di quelle quattro mura, al Tiburtino Terzo, quartiere del IV municipio di Roma, non resta nulla, se non un divano ricoperto di fuliggine, un materasso, una panca per fare gli addominali. E due cani, che fortunatamente sono riusciti a scampare all’incendio.
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Sembra una storia di quelle che, purtroppo, si sentono spesso: il fornello che resta acceso, apparecchi elettronici in cortocircuito e le fiamme che distruggono le abitazioni. In questo caso, però, i proprietari di quell’appartamento hanno continuato a vivere lì dentro con i loro amici a quattro zampe in una situazione di degrado e povertà.
La ‘scoperta’ delle Guardie Zoofile al Tiburtino Terzo (Roma)
Forse non avevano segnalato la loro presenza, nessuno sapeva che quelle due persone vivessero ancora lì, in quella casa andata a fuoco un anno fa. E con due cani, in una situazione di estremo degrado e povertà. Almeno fino a poche ore fa. Sì perché ieri le Guardie Zoofile Ambientali Norsaa della Capitale hanno fatto ‘irruzione’ in quell’appartamento e lo scenario che si sono trovati di fronte non è stato certo dei migliori: mobili distrutti, cenere e sporcizia ovunque, cani (denutriti) reclusi nelle stanze con feci e urine sul pavimento. Vivevano così, come se fosse quasi la normalità. La loro. Le Guardie Zoofile hanno sequestrato e portato via gli animali e hanno informato sia la Asl di riferimento, che i servizi sociali.
“Roma è una città gigantesca che racchiude tante fragilità e tanta disperazione. Purtroppo, non ci stancheremo mai di affermare che dove la persona non sta bene, in maniera automatica la stessa sorte la subiscono gli animali” – hanno spiegato.
Ma le domande dei cittadini si rincorrono e sono sempre le stesse: possibile che in un anno nessuno abbia segnalato la presenza di quelle persone e di quegli animali in quella casa? Nessuno era informato? O qualcuno sapeva e non è intervenuto? C’è chi, purtroppo, vive così. Tra sporcizia, degrado, povertà. C’è chi non riesce a chiedere aiuto e chi, invece, l’aiuto lo chiede e aspetta mesi. Ora sulla vicenda bisognerà fare chiarezza.
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