Una clamorosa gaffe biblica di Giuseppe Conte è andata in onda ieri mentre il premier annunciava le nuove disposizioni economiche.
Conte, parlando delle imminenti festività di Pasqua, che gli italiani passeranno in casa, ha commesso un grosso errore che non è passato inosservato a migliaia di ascoltatori.
“Pasqua significa, lo sanno bene i Cristiani, passaggio – ha detto Conte – È il passaggio e anche il riscatto dalla schiavitù all’Egitto”.
Cioè, secondo la teoria del Premier, i Cristiani sarebbero stati liberati dalla schiavitù e poi si sarebbero stabiliti in Egitto.
Questa affermazione presenta due enormi errori:
- Non erano i Cristiani ad essere schiavi, ma gli Ebrei. Il tempo della schiavitù risale infatti a centinaia di anni prima della nascita di Gesù Cristo.
- Era proprio l’Egitto a tenere in schiavitù gli Ebrei!
Certo, la Pasqua Ebraica ricorda la liberazione del popolo d’Israele dalla schiavitù d’Egitto, ma la Pasqua Cristiana ricorda invece un altro tipo di liberazione: quella dal peccato.
Gesù Cristo è morto sulla croce sacrificando se stesso per pagare il prezzo del peccato dell’intera umanità. Resuscitato dopo tre giorni, Cristo ha vinto la morte.
Questo è il “passaggio” celebrato nella Pasqua Cristiana: quello dalla morte alla vita, dal peccato al perdono per mezzo del sacrificio di Gesù.