Ancora qualche giorno per l’Italia suddivisa in zone colorate, poi per il weekend di Pasqua tutto il paese si tingerà di rosso, prima di tornare (nuovamente) alla diversificazione in fasce di rischio dal 6 aprile. Il Governo in queste ore è al lavoro per mettere proprio a punto il nuovo decreto che entrerà in vigore il 7 aprile e domani si riunirà il Consiglio dei Ministri. Ma cosa cambierà da quella data?
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Dopo Pasqua zona rossa o arancione? Le (possibili) regole del nuovo decreto Draghi
Per Pasqua tutto il Paese sarà in zona rossa. Una sorta di lockdown, un po’ come era accaduto a Natale, per scongiurare situazioni che non farebbero altro che peggiorare la condizione attuale. Negozi chiusi, attività con saracinesche abbassate e spostamenti limitati, seppur con qualche eccezione e deroga. Dal 6 aprile, poi, l’Italia tornerà suddivisa in zone colorate. Un Paese che, molto probabilmente, con il nuovo Decreto sarà “bicolore”, diviso in fascia rossa e arancione. Questo perché fino al 30 aprile (giorno in cui cade la fine dello stato di emergenza, che probabilmente verrà rinnovato) nessuna Regione/Provincia Autonoma sarà in zona gialla. A quanto pare i numeri continuano a preoccupare: solo ieri si sono registrati 12.916 casi, 417 morti e un incremento di terapie intensive e ricoveri, con il tasso di positività di 8,2%.
E’ così che gli italiani si ritroveranno (ancora una volta) a dover rispettare le misure stringenti: spostamenti vietati in zona rossa, limitati al Comune in zona arancione; bar e ristoranti aperti solo per lavorare d’asporto o con consegne a domicilio; negozi chiusi in fascia rossa, shopping consentito in zona arancione.
Gli spostamenti continueranno a essere vietati tra le Regioni e palestre, piscine, cinema e teatri dovranno continuare a restare chiusi. Tra le novità l’apertura delle scuole, fino alla prima media, anche in quei territori in zona rossa. “Il ministro Bianchi sta lavorando affinché la riapertura avvenga in modo ordinato e in alcuni casi sarà possibile effettuare alcuni test” – ha spiegato Draghi.
