I gironi dell’inferno esistono. E non vedono protagonisti i golosi o i lussuriosi di Dante, ma hanno per ‘sfondo’ le stazioni metro di Roma, della Capitale d’Italia. Sembra assurdo, quasi impensabile, ma invece è così, in una strana quotidianità che di normale ha sempre meno. E lo sanno bene i romani, soprattutto i pendolari, quelli che ogni mattina si svegliano e sanno già a cosa vanno incontro: treni in ritardo, guasti improvvisi, vagoni stracolmi in barba a tutte quelle restrizioni che hanno impartito in ogni dove per arginare la diffusione del virus. E stazioni metro sì aperte al pubblico, dopo lavori e non pochi disagi, ma spesso non funzionali come dovrebbero. Tra scale mobili e ascensori guasti.
Le metro di Roma funzionano…a metà
Chi riesce a camminare forse nemmeno ci fa caso perché i ritardi e i disagi sono, ormai, all’ordine del giorno. Quando così non dovrebbe essere, almeno non in un Paese civile. Ma chi ha difficoltà, chi vive in carrozzina o chi ha un bimbo in passeggino, quel disagio lo vive ancora di più perché nelle maggior parte delle stazioni, stando almeno alla situazione odierna, le scale mobili e gli ascensori sono guasti. E, quindi, inevitabilmente quelle metro sono sì aperte al ‘pubblico’ perché i treni (quando si è fortunati) passano, ma lo sono ‘a metà’. E le condizioni in cui versano sono critiche, degradanti: tra atti di vandalismo, guasti, ritardi e pendolari infuriati.
Quali sono le stazioni metro con ascensori e scale mobili fuori uso
Il quadro di oggi indigna ancora di più e il post pubblicato su Facebook da Luca Laurenti, che ha fatto accetta di condivisione e like, in realtà delinea una situazione per nulla lodevole. Al momento, infatti, sono ben 14 le stazioni della Linea A di Roma con ascensori e scale mobili fuori uso, 10 quelle della linea B e 5 quelle della linea C. Per non parlare, poi, della Roma-Lido, una tratta definitiva da chi la percorre ogni giorno, un inferno: qui sono 8 le stazioni aperte “in parte”, con ascensori e scale mobili, servizi che dovrebbero esistere per tutti, fuori uso.
La rabbia dei romani corre sui social (e non solo) perché alle promesse delle amministrazioni, almeno per il momento, non seguono i fatti. E la situazione è sempre la stessa, sempre troppo disastrosa. Con la speranza che si faccia qualcosa. E lo si faccia per davvero perché il trasporto pubblico dovrebbe essere accessibile a tutti. Ai disabili, alle mamme con i passeggini, agli anziani che hanno bisogno (e il diritto) delle scale mobili e degli ascensori. Dovrebbe, al condizionale, perché ad oggi (e purtroppo) ancora non è così. E a parlare sono le carte, meno i fatti concreti.