Fuori programma la sera della Vigilia di Natale a Vittorio Veneto (Treviso) dove il Vescovo che avrebbe dovuto celebrare la tradizionale messa di mezzanotte non si è presentato in Chiesa. A raccontare l’accaduto è stato lo stesso prelato il giorno dopo nel corso della funzione del 25 dicembre, giorno di Natale. E a dare spiegazioni ai fedeli su cosa fosse successo.
“Hanno bussato alla mia porta e mi hanno svegliato”
Protagonista della disavventura Natalizia è stato Monsignor Corrado Pizziolo che l’indomani, come detto, ha raccontato ai fedeli quanto accaduto. “Ho sentito bussare alla porta e mi sono svegliato di soprassalto – è il racconto di un religioso ripreso in un video su La Tenda Tv – pensavano mi fosse preso un colpo”. Un altro sacerdote infatti, non vedendolo arrivare, aveva mandato una persona a casa del Vescovo per sincerarsi delle sue condizioni. Ma, fortunatamente, di mezzo non c’era alcun malore ma soltanto un errore…nell’impostare la sveglia. “La messa era a mezzanotte: ho puntato la sveglia alle 10.50 anziché alle 22.50 e quindi, giustamente, non a suonato”, ha proseguito il prelato. Dopodiché ha chiesto “scusa per l’inconveniente ai fedeli” ringraziando al contempo anche il suo “sostituto per una notte”. Un applauso è quindi partito in Chiesa: del resto, come si dice, errare è pur sempre umano.
Le altre ‘storie’ di Natale
Negli ultimi giorni sono diverse le vicende curiose che hanno riguardato le Festività Natalizie tuttora in corso. Come per la storia accaduta a Francesca S. che nel pomeriggio del 23 dicembre a Roma, mentre rientrava dal lavoro fino a casa, ad Aprilia, si è accorta di aver lasciato lo zaino sul bus Atac solo quando ormai aveva preso il treno. Ma la storia ha avuto un lieto fine considerando che l’autista del mezzo, accortosi dell’accaduto, ha recuperato lo zainetto restituendolo poi alla donna. Un’altra vicenda davvero singolare è quella accaduta poi alla base militare di Pratica di Mare: qui infatti è letteralmente arrivata dal cielo una letterina di un bimbo, affidata a quattro palloncini rossi riempiti d’elio, che però non ha raggiunto il Polo Nord e la casa di Babbo Natale in Lapponia, come Gabriele avrebbe desiderato, ma l’aeroporto militare. Lì, nel corso di un giro di ispezione, è stata trovata, con grande stupore dei militari.