- Ale ciao, ti scrivo così di getto, in un lunedì di ferie, stranamente vuoto da tutti questi impegni che il Natale porta con sè. Ti scrivo così di getto, perchè leggendo tutte le tue risposte mi sono resa conto che puoi consigliarmi un valido motivo per tornare a prendere in mano la mia vita.
Ma prima mi presento, mi chiamo Laura, o in realtà semplicemente mi chiamo così solo nel lasso di tempo in cui ti sto scrivendo queste poche (molte) righe. E’ una storia complicata. Sono stata fidanzata quattro anni con un ragazzo magnifico, ma come ben sai e ben so, non tutte le storie sono destinate a durare, un pò perchè cambiamo noi, un pò perchè il sentimento che ci lega pian piano cambia. Quando ormai la nostra storia era in dirittura di arrivo, nella mia vita, come un uragano, arriva lui, Andrea (chiamiamolo così). Entrambi fidanzati, amici da molto molto tempo (più amico del mio ex, a dir la verità). Di lì a qualche settimana la mia storia finisce. La sua no. Da allora sono passati 3 lunghissimi anni. E non vado fiera del mio comportamento, non vado fiera di essere l’altra, e non voglio neanche trovare una giustificazione, ma mi sono innamorata. Innamorata perdutamente. I primi due anni sono stati belli, complicati, difficili, sofferti, ma pur sempre belli. Ci vedevamo sempre, ogni giorno (svolgevamo infatti entrambi un lavoro che ci permetteva di vederci tutte le mattine) e per quanto tu possa pensarlo – e sì, l’ho pensato spesso e volentieri anche io – ciò che ci legava non era solo l’attrazione fisica. Passavamo intere mattinate a parlare, a raccontarci di noi, delle nostre paure, di un futuro che sarebbe piaciuto ad entrambi, a fare progetti. E io ci ho creduto, anzi, ci credo tutt’ora. Poi io ho cambiato lavoro, non ero più libera durante la giornata, e lui la sera aveva (giustamente) altri impegni. Per un pò si è liberato, per un pò ha cercato del tempo anche per me, delle uscite, delle cene, ma con il passare dei mesi sono diventate sempre meno queste occasioni, e adesso sono diventate quasi nulle. Mi rendo conto da sola che questa storia non può andare avanti, che sono giovane (ho 24 anni), e ho ancora tutta una vita davanti, ma purtroppo non riesco ad uscirne. Sono diventata completamente dipendente da lui, o da quello che eravamo quando eravamo insieme. Provo rabbia perchè non ha mai avuto le palle per prendere una decisione e scegliere tra me e lei.
Ma più di tutto vorrei trovare un modo per voltare pagina, o per essere felice con lui (perchè purtroppo questa possibilità continuo a non escluderla). Ci provo a conoscere gente nuova, ad aprire la mente a nuovi incontri, alla possibilità di trovare davvero il mio principe azzurro, ma alla fine, quando mi ritrovo nel mio letto, nel buio della mia camera, la mia mente torna sempre da lui, e non se ne separa più.
Come si fa? Come si fa a tornare a vivere dopo che si ha provato la felicità nell’avere accanto qualcuno che reputi perfetto per te, per poi perderlo? Quando arriva il momento di arrendersi? E quando invece si deve continuare a lottare?
Ti abbraccio forte, di quegli abbracci che tutti quanti vorremmo trovare sotto l’albero di Natale. Un bacio
Lauretta, io sinceramente non so dirti quando arrivi il momento esatto di arrendersi, e quando invece si debba continuare a lottare: in verità penso che in questo caso lo possa sapere solo tu. È anche vero però che la tua storia mi suscita l’impulso di strillarti nelle orecchie solo una cosa: La Bella Addormentata nel Bosco ha già una protagonista, quindi perdonami, ma ti devi svegliare. Quest’incantesimo lo devi bloccare.
Ricapitolando; vi siete incontrati/scoperti quando la storia con il tuo ragazzo (nonché suo amico) stava per finire. Perfetto. Tu lasci il tuo fidanzato. Ok. Lui inizia a frequentarti nonostante sia fidanzato. Ok. Può succedere. Lui continua a frequentarti e non lascia la sua fidanzata. E qui l’ok l’elimino perchè ci sarebbe già stato da porsi delle domande, ma comprendo che entusiasmo e gli Pterodattili nello stomaco ti abbiano completamente confusa. Proseguiamo. Passano le settimane, poi i mesi, poi addirittura gli anni; lui continua a stare con lei, a diradare gli incontri con te, che oggi invece stai qui, e scrivi a me, per farti dire l’unica cosa che sento di consigliarti con il cuore in mano: non puoi continuare ad amare chi, per 3 anni di fila, ti ha tenuta in un angolo.
Facile a dirsi, non a farsi – so che lo stai pensando e hai anche un po’ di ragione – ma quando entra in gioco la dignità personale, la dignità di donna, bisogna tirare fuori le unghie e lottare. Per non parlare di quell’altra, di donna, la poverina convinta di avere accanto il principe azzurro, l’uomo perfetto, completamente ignara d’essere fidanzata con un tizio mediocre che non solo la tradisce, ma che in più ama stare con un piede in due scarpe.
Parliamoci chiaro: posso capire dei tentennamenti di questo tipo in caso di matrimonio, figli, altre condizioni gravi, magari di salute. Altrimenti sai che c’è? Per quanto mi riguarda, il tuo Andrea è un furbacchione che illude una, prende in giro l’altra, e lascia spiragli qui e lì – come il mio cane la pipì quando marca il territorio – in modo da poter cascare sempre in piedi.
Laura, io credo che sia possibile innamorarsi di un altro uomo o di un’altra donna mentre si è fidanzati. Ti dirò anche che non giudico la cosa perché penso che oggi è capitato a te, domani potrebbe capitare a me. Chi lo sa? Inoltre – e qui parte lo scoop 😉 – sono figlia di un sentimento nato tra due persone che hanno alle spalle due matrimoni “mandati all’aria” proprio per il loro folle amore – e che oggi stanno insieme da quarant’anni. Detto questo, non siamo ipocriti; essere “l’altra” può capitare, ci mancherebbe, ma solo e soltanto ad una condizione; dev’essere una situazione di passaggio, non definitiva. Se diventa tale, allora bisogna prendere una decisione, scegliendo tra il continuare a stare nell’ombra vivendo di bei ricordi passati, raccogliendo le briciole insieme a chi ha deciso di farci vivere in questo modo così triste e infame, oppure smettere di farsi bastare i ricordi, inquadrare quanto faccia schifo il presente mentre si dipende da un fantasma, trovare il coraggio di tornare a godere della calda luce del sole, ma in questo caso – scusa il gioco di parole – da sole.
E non è poi così male, questa solitudine, soprattutto se stare in compagnia significa avere accanto una persona che ad oggi non ha ancora avuto il coraggio di dirti che effettivamente una decisione l’ha presa, ma che tu non ne fai parte.
Ti abbraccio forte, Laura.
Tutto passa, e credimi, passerà anche questa – ti auguro davvero al più presto.
La Crinzi
dilloallacrinzi@ilcorrieredellacitta.it