Ciao Ale,
ti seguo da un bel po’ ormai e leggo sempre la tua rubrica “Dillo alla Crinzi” e visto che, non so come, hai sempre le parole giuste per tutte noi, ho deciso di scriverti anche io.
La mia storia parte 10 anni fa, quando all’età di 15 anni conosco il mio attuale marito, con cui sono praticamente cresciuta. Lui ha 9 anni più di me, quindi, per inesperienza, mi sono sempre affidata a lui in tutto.
Stiamo insieme da 5 anni quando finisco (se si può dire così) a letto con un altro, uno di quei classici “fighi” (almeno per me) alto e palestrato; ovviamente il mio compagno non sa niente di tutto ciò e, in quel periodo, cominciano una serie di “scappatelle”, che finiscono poi nel momento in cui andiamo a convivere, perchè capisco di volere solo lui nella mia vita e nessun altro.
Dopo qualche anno di convivenza decidiamo di sposarci. Fin qui tutto bene, credo di aver superato il momento “sbando”, quando compare nella mia vita una persona, un collega, anche lui sposato, che quindi non cerca relazioni, ma solo sesso, con cui mi trovo bene, e cominciamo a trovarci alla macchinetta del caffè a chiacchierare e anche, poi, a scambiarci messaggi.
Ci troviamo d’accordo su tante cose e come sempre, un messaggio tira l’altro, decidiamo di vederci fuori dal lavoro e lì scopriamo di andare d’accordo anche sul lato sesso. Riusciamo a parlare di tutto, cosa che molte volte con mio marito non riesco a fare, forse per il “timore” che ho sempre nei suoi confronti, non lo so, so solo che in questo momento ovviamente mi vengono in testa tante domande, so che restare con il piedi in 2 scarpe non è la scelta giusta, ma nello stesso tempo, so che sto bene con mio marito, so che lui mi ama e lo amo anche io, ma ogni tanto cerco queste “evasioni” e anche se mi dico questa sarà l’ultima, non c’è mai una fine.
Spero che tu possa finalmente aprirmi gli occhi, anche se so già quale sarà la risposta, forse se te la dice “un’estranea” ti entra più in testa, che non detta dagli amici che hai accanto.
Sei speciale Ale.
Un abbraccio. Alice
Ciao Alice,
sarò sincera, veloce e più o meno indolore. Sei nella classica situazione che per essere “sbloccata” ha bisogno di un Pic – più o meno – indolor, abbinato a una doccia fredda che sono certa ti farà comodo, perché ti porterà ad uscire dal paese delle meraviglie mentale che hai creato; contesto nel quale ti auto-convinci, semplicemente per paura delle conseguenze, di essere ancora innamorata di tuo marito.
Allora, saltiamo il pippone moralista su quanto sia sbagliato tradire la fiducia di chi ci ama. Di secondo nome faccio Rita, non Don Matteo, e sono convinta che tu sappia già benissimo che definire sbagliato il tuo comportamento è a dir poco riduttivo. Bene. Detto questo procediamo arrivando al sodo, e cioè all’affermazione che mi costringe a scrollarti fortissimo con la speranza che tu possa accettare la realtà: “sto bene con mio marito, io amo lui e so che lui ama me”. Inutile dirti che in questa frase trovo due bugie e forse una verità.
State insieme da una vita, avevi 15 anni, presuppongo che ogni prima volta (anche la più importante) sia stata con lui. Non hai conosciuto altri uomini, probabilmente fidanzata “ufficialmente” già da così piccola, hai vissuto poche esperienze – non intendo esclusivamente sessuali – e non è successo perché hai voluto, ma solo perché ti sei ritrovata catapultata in una relazione importante senza che manco te ne rendessi conto. Questo mi porta a pensare che tu sia ancora qui solo per paura, a causa di una sorta di timore di lasciare la strada vecchia per la nuova – o qualcosa di simile.
Credo che tu abbia smesso di amare tuo marito prima ancora che diventasse tale – chissà quanto tempo fa – probabilmente nel momento in cui sei finita a letto con un altro. L’hai sposato semplicemente perché una sera ti sei guardata alla specchio hai riflettuto sul fatto che un altro così pacato, serio, intelligente, sarebbe stato difficile da trovare, o forse, hai fatto il grande passo spinta dai “come faccio a dirgli che non so se lo amo più?”, “come lo giustifico con amici e parenti?”.
Ed è così che ti sei ritrovata in trappola, tra l’altro in una gabbia 1 metro per 1 metro, dove fingi la vita della mogliettina che non può chiedere di meglio dalla vita mentre invece, frustrata da una relazione che non ti rende felice, cerchi chiacchiere, sesso, comprensione, nel letto di un altro, perché con il tuo lui, nonostante il tempo trascorso insieme, non sei mai riuscita ad essere davvero te stessa.
Ieri è stato quello, oggi quell’altro, domani chissà chi. Quelle che tu definisci evasioni, sono tradimenti che non avranno mai fine.
Tu non sei felice. Anzi, tu sei un’infelice che finge l’opposto. Il tuo lui è troppo preso da se stesso e sicuramente molto autoritario ma, a prescindere, non merita ciò.
Questo per me è un 2 + 2 che ha come risultato finale un ‘tira fuori le palle’ scritto a caratteri cubitali.
Perdona la franchezza.
Un abbraccio grande e coraggio!
La Crinzi
dilloallacrinzi@ilcorrieredellacitta.it