Home » Primo Piano » Dillo alla Crinzi: amo il mio lui, ma ho perso la testa per un altro

Dillo alla Crinzi: amo il mio lui, ma ho perso la testa per un altro

Pubblicato il

Ciao Ale, è veramente tardi e stavo leggendo le tue risposte… ed ecco, ho pensato di scriverti per fare ordine nella mia testa… non so se ti invierò mai questa email, ma il solo fatto di scrivere penso mi possa aiutare. 
Sono fidanzata da più di 3 anni con un ragazzo e sono confusa; io lo amo, veramente, con lui sto benissimo, ma è successo un casino. L’anno scorso ho iniziato a fare fisioterapia da un amico di mio fratello, il classico amico del fratello maggiore di cui ci si innamorava da piccole. Lui è fidanzato da 10 anni più o meno e convive  da 2 anni, è 6 anni più grande di me e io non faccio altro che pensare a lui. 
Il nostro non è mai stato un rapporto “medico-paziente”; i primi due mesi che sono andata da lui per fare la fisioterapia lui ci ha provato spudoratamente, mi ha detto che si ricorda come ero vestita la prima volta che mi ha visto (8 anni fa), mi ha detto che ero bellissima allora e che l’ho colpito subito, mi ha corteggiato e io – non so come – ho rifiutato. Da lì ci siamo ignorati per un mesetto buono finché un giorno ci siamo incontrati per caso in un locale. Io ero lì per il compleanno della mia migliore amica, quindi c’era anche il mio ragazzo, e lui era lì con la ragazza e i suoi genitori. Ha passato tutta la serata a fissarmi. È passato Natale, è passata la befana, è passato il suo compleanno e sono tornata a fare terapia. Il rapporto è completamente cambiato, lui non faceva altro che ripetermi che ero bella, “bella come un quadro”… chiacchieravamo, mi ha detto che saremmo andati sulla neve insieme, un weekend, mi ha tenuto le mani per scaldarmi quando avevo freddo e mi ha guardato negli occhi così intensamente che sembrava stessimo facendo l’amore. L’ultimo giorno della terapia mi ha parlato del suo libro preferito, dicendomi che me lo avrebbe prestato… mi ha visto soprappensiero (indovina sempre come mi sento) e mi ha chiesto di parlargli, di parlargli di “questa cosa bella o che potrebbe diventare bella”, di provarci, “magari possiamo arrivare ad una soluzione insieme, parlamene”. Non ce l’ho fatta, non ci siamo più sentiti, finché un bel giorno, dopo più di due mesi, mi arriva un suo messaggio vocale – micro infarto – “non mi sono dimenticato di te”, dice, e ha ritrovato il libro di cui mi parlava. Mi porta il libro, due giorni dopo mi manda un messaggio del buongiorno per chiedermi se mi stava piacendo il libro e come stavo. Io rispondo dopo 6 ore. Gli riporto il libro dopo un mesetto e da lì non ci siamo più sentiti. Ora sono dovuta tornare a fare terapia da lui. Chiacchieriamo, stiamo bene, si ricorda delle piccole cose importanti, non ci ha più provato palesemente, è più attento, diverso rispetto a prima ma il modo in cui mi guarda non è cambiato, mi racconta di come va con la sua ragazze e io gli racconto del mio, scherziamo di più e siamo meno imbarazzati entrambi… mi ha promesso di portarmi sulla moto a fare un giro… l’ennesima promessa, come una goccia cinese. Non faccio altro che pensarci e non faccio altro che sentirmi in colpa.
Ecco, non so che fare… e non so nemmeno se si capisce qualcosa ma riassumere un anno non è così semplice, un anno così strano poi. 
Ciò che mi fa impazzire è: se non fossimo stati entrambi fidanzati sarebbe stato diverso? Ma se nessuno dei due fa un passo così lungo forse è perché è così che deve andare? E se mi fossi aperta un po’ di più, non avessi chiuso così nettamente all’inizio… se mi fossi concessa il lusso di sbagliare per una volta? 
Mi dispiace per aver scritto così tanto. Grazie Ale, per la risposta ma soprattutto per la persona coraggiosa che sei. Forse dovrei esserlo un po’ di più anche io. 

Un bacio. Emma

 

Cara Emma,

dopo le tue domande finali, ora sarò io a portene una. Mi rendo conto che probabilmente non dovrei permettermi di partire così, come dire, in quarta, ma credo che questo sia necessario per provare a fare un minimo di chiarezza in tutto questo marasma di emozioni, sensazioni e situazioni. Dimmi, negli ultimi 365 giorni – giorni in cui hai provato forte attrazione nei confronti di un altro uomo – che importanza ha avuto il tuo fidanzato in una scala da 1 a 100? 

Sia chiaro, con questo punto di domanda non voglio provocare né sensi di colpa né tantomeno dirti che stai sbagliando a desiderare un altro uomo – e manco ti sto giudicando; mai mi permetterei di farlo. Più semplicemente, mi piacerebbe comprendere, anzi, farti comprendere, quanto la persona che ti sta accanto abbia più o meno valore. Io un’idea me la sono fatta, ma adesso devi essere tu a risponderti.

Il fisioterapista che si ricorda com’eri vestita settordicimila anni fa, che ti fissa quando t’incontra nei locali e che ti piace da secoli, non è il vero e proprio problema, ma più che altro una conseguenza di una situazione che devi andare a risolvere. Questo significa che le ultime domande che ti sei posta e che mi hai posto sono inutili. Con i “se” e con i “ma” non si è mai costruito nulla se non dei sogni ad occhi aperti che, purtroppo, non fanno altro che idealizzare ipotetiche dolci situazioni che spesso, se vissute realmente, hanno un gusto completamente diverso, anche amaro. A prescindere da questo, nel momento in cui il tuo cuore batte a mille per un vocale registrato da un uomo che non è il tuo lui, quando rimani appesa a una promessa di un giro in moto, se arrivi a scrivermi di questo ragazzo parlandomene così dettagliatamente da farmi compredere che alcuni momenti li hai rivissuti mentalmente centinaia di volte, e con una passione che hanno percepito pure le virgole che hai usato tra una frase e l’altra, io, core de zia, arrivo ad un’unica conclusione che precede qualsiasi altra risposta in merito a tutto resto: il tuo lui, forse, non dovrebbe essere più tale. 

Quindi, è corretto porsi delle domande sulla persona che ti sta scombussolando l’esistenza e anche gli ormoni. Ok fantasticare, ok sperare che magari un giorno potrebbe nascere qualcosa di più – perché lo so che speri, sei tu che devi ancora accettarlo – ma forse, prima di tutto, dovresti iniziare a mettere ordine nella tua vita ascoltando il tuo cuore, portandolo a confessare ciò che realmente prova – per uno e per l’altro. Questo non solo per far del bene a te stessa, ma anche e soprattutto per la persona che ti sta accanto – consiglio che giro anche al fisioterapista dal forte sex appeal fidanzato da 10 anni che fa il gallo con te – e spero solo con te; se mi metto nei panni della tizia che gli sta accanto, non ti nego, gli tirerei una badilata tra i denti che 10.000 euro di dentista sarebbero pure pochi. 

Poi per carità, Emma, la sbandata può capitare a tutti, e chi punta il dito su una cosa del genere non ha idea di come il “mai dire mai” sia più frequente di quanto si possa immaginare. L’importante però è capire se si sta parlando di qualcosa di passeggero – magari dovuto a qualche mancanza, a un momento difficile, quindi prima individuabile, poi superabile dalla coppia – o se la debolezza ha motivazioni più gravi, dovute a problematiche purtroppo non più risolvibili.

 

A me è successo, che ti pare? Che sto a farti la paternale con aria di sufficienza? Macché! Senti qui: fidanzata con un uomo che era diventato mio fratello, non più innamorata ma inconsapevole di ciò, un giorno, per caso, ho incontrato una persona che mi ha fatto capire che quella che stavo vivendo era una storia che non aveva più senso d’esistere, per questo ho preso coraggio – e ce ne è voluto tanto – dopo qualche settimana da quell’incontro ho lasciato il mio ex, e oggi io e Andrea stiamo insieme da 7 anni e mezzo.

Questo è stato il mio finale, ma non significa che sia anche il tuo.

Sai, Emma, io sono dell’idea che niente accada per caso e che, spesso, alcune persone capitino nella nostra vita per farci comprendere che stiamo andando verso la direzione sbagliata o che, più semplicemente, dobbiamo avere la forza di camminare da sole. 

Ascoltati, realizza quello che vuoi davvero e dopo ciò sii coraggiosa.

Per te stessa certo, ovvio, ma soprattutto per chi, con amore e fiducia, ti sta accanto da anni.

Ti abbraccio, 

La Crinzi. 

dilloallacrinzi@ilcorrieredellacitta.it

Impostazioni privacy