Ha messo a punto un’evasione da film. E il finale è stato proprio come al cinema, dove tutto fila alla perfezione. Solo che le cose sono andate bene per il “cattivo”, mentre i “buoni” sono tornati con le pive nel sacco. Lui, un detenuto di origine nordafricana rinchiuso nel carcere di Latina, nel pomeriggio di oggi ha approfittato dell’ora d’aria per scappare, scavalcando il muro di cinta.
Poi, una volta arrivato in strada, ha rubato un’automobile e con quella si è dileguato, facendo perdere le proprie tracce prima che gli agenti si rendessero conto da che parte fosse andato. Una vicenda surreale, che mette in evidenza le gravi carenze del sistema carcerario italiano. L’evaso è di Dahy Ehab Mahrous Abouelela, egiziano di 22 anni.
Troppi detenuti, pochi agenti
“Un detenuto di origine nordafricana è evaso questo pomeriggio dal carcere di Latina. Durante i “passeggi”, ovvero il tempo trascorso dai detenuti nei cortili appositi per consentire loro la permanenza all’aria aperta, il detenuto è riuscito a scavalcare più muri e a dileguarsi all’esterno. Sembrerebbe anche che abbia rubato un’autovettura privata per rendere più efficace la propria fuga”, comunica il Coordinatore regionale Ciro Di Domenico della FP CGIL Polizia Penitenziaria.
“Le ricerche sono scattate subito, ma ancora non sono trapelate le modalità con le quali un detenuto abbia potuto dileguarsi così facilmente. Il carcere di Latina ha quasi il doppio dei detenuti presenti rispetto ai posti previsti, mentre gli agenti in servizio nel turno pomeridiano della domenica sono pochi, evidentemente troppo pochi se un detenuto può evadere così facilmente”.
Fatto sconcertante
A puntare il dito è anche Mirko Manna, Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria: “Un fatto sconcertante per chiunque, ma probabilmente non per il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che se ne guarderà bene dal prendersi una buona parte della responsabilità di questa evasione rocambolesca. Verranno compiute di certo anche le indagini interne per capire come sia potuta accadere un’evasione del genere, ma è ora che anche la Politica e l’amministrazione penitenziaria si assumano le proprie responsabilità”.