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Delitto Primavalle, spuntano i primi testimoni. ‘Le scale erano piene di sangue’

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Morte Michelle Maria Causo, cosa sappiamo dell'aggressore

A poco a poco emergono i tasselli sulla morte di Michelle Maria Causo, la 16enne che ieri nel primo pomeriggio è stata uccisa a Primavalle, nel quadrante Nord-Est di Roma, e ritrovata in un carrello della spesa vicino ai cassonetti di via Stefano Borgia.

Gli inquilini del condominio di via Dusmet hanno contribuito alla ricostruzione della vicenda rilasciando diverse testimonianze sulle modalità con cui il 17enne accusato dell’omicidio, originario dello Sri Lanka ma nato a Roma, avrebbe occultato il corpo della ragazza. “L’ho visto trascinare per le scale un sacco nero”, ha raccontato alle autorità una donna, intenta a rincasare nel condominio col figlio, “Erano circa le 15.30, mi sono accorta che era turbato, in quel sacco poteva esserci di tutto”.

I dubbi degli inquilini, le motivazioni del sospettato: “Nel sacco c’è del pesce”

Il ragazzo è stato arrestato dai poliziotti della Squadra Mobile con l’accusa di aver ucciso a coltellate la coetanea, ma a pesare sul suo alibi sono soprattutto i racconti dei residenti del palazzo in via Dusmet, insospettiti anche per le sue dichiarazioni del 17enne mentre cercava di disfarsi del corpo della vittima.

“Mi ha detto di scavalcare il sacco visto che bloccava l’uscita”, ha raccontato un vicino di casa di Michelle Maria Causo, spaventato dal sangue che fuoriusciva dal bustone. “Mi disse che conteneva del pesce”, una risposta che ha messo sul chi va là l’inquilino e l’ha convinto a contattare la polizia. “Io e il mio ragazzo abbiamo notato che trascinava un sacco nero per le scale, ci siamo offerti di dargli una mano a trasportarlo, sembrava pesante, ma il giovane ci ha detto che conteneva del pesce”, conferma una ragazza brasiliana, fidanzata con l’inquilino del primo piano, vicino di casa di O.. “Siamo rientrati alle 2.15, abbiamo notato che fuori dal portone di casa c’era un carrello della spesa vuoto, pensavamo che qualcuno lo stesse usando”, continua il giovane, “Mi sono trattenuto in casa fino alle 15.16, ed è allora che ho visto il ragazzo con il sacco e le scale piene di sangue”.

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