Restano dove sono i tavolini all’aperto di bar e ristoranti. A confermarlo è il Parlamento che, accogliendo un emendamento di Fratelli d’Italia sui dehors, permetterà a 3mila postazioni solo nella Capitale di continuare a occupare il suolo pubblico senza pagare la tassa prevista generalmente dal Comune di Roma.
La situazione va avanti ormai dalla pandemia, quando migliaia di titolari delle attività di ristorazione lamentarono di essere stati penalizzati sul lavoro dalle misure di contenimento dei contagi Covid. A distanza di 3 anni però, le agevolazioni sui dehors rischiano di essere derubricate. Arriva ora però una proroga che estende l’utilizzo di pedane e tavolini all’aperto oltre il 31 dicembre 2023.
Approvato in Senato l’emendamento al Ddl concorrenza: cosa succede ai dehors
Giovedì 26 ottobre la commissione Industria del Senato ha dato il via libera a un emendamento al Ddl concorrenza. La proroga, sostenuta da FdI e in particolare dal senatore Andrea De Priamo, permetterebbe di estendere di un anno per i ristoratori dei dehors all’aperto. Anziché al 31 dicembre 2023, il termine ultimo per usufruirne slitterebbe di un anno al 31 dicembre 2024: in questo modo solo verrebbero tutelati gli spazi già riconosciuti dall’agevolazione, ma anche altre attività potrebbero installare pedane e tavolini all’aperto previa richiesta al Municipio di appartenenza.
In genere per questo genere di autorizzazioni, soprattutto nel Centro storico di Roma, sono previste delle prassi amministrative con la Sovrintendenza nelle zone Unesco, grazie all’emendamento sarà possibile invece interfacciarsi con il proprio Municipio, permettendo così di facilitare la procedura e salvaguardando locali e ristoratori. In aula parlamentare, Fratelli d’Italia sta portando da settimane le istanze degli esercenti, che attraverso i dehors e i tavoli all’aperto hanno trovato una valida forma di guadagno nel periodo pandemico.
Il pugno di ferro con l’Assessorato al Commercio capitolino
Se da un lato c’è il via libera in Parlamento sulla proroga, va in una direzione completamente opposta il regolamento che l’assessora alle Attività Produttive del Comune di Roma, Monica Lucarelli, ha proposto in Campidoglio, volto alla riduzione delle postazioni di bar e tavolini all’aperto per le vie del Centro e in alcune zone periferiche di Roma. Il regolamento si opporrebbe fermamente all’installazione di altre pedane nel Centro, ed è per questo che vede i ristoratori sul piede di guerra.
Così come lo sono anche i residenti delle aree più dedite alla movida, tra cui Trastevere. Il comitato “Emergenza Trastevere” promette battaglia per esempio il 18 novembre a piazza Mastai, per chiedere una città a misura di cittadino e non delle attività commerciali.