Via libera del Consiglio dei ministri all’aumento delle licenze taxi. Il provvedimento, approvato lunedì 7 agosto, scarta l’ipotesi di cumulabilità delle licenze delle vetture in capo allo stesso soggetto. Scontentati perciò i taxisti, il Decreto Omnibus rappresenta una vittoria invece per i nuovi operatori con un incremento del 20% dei titoli. Cambiano invece le cose per i comuni, che potranno aumentarle e alleggerire così la richiesta con più auto bianche in circolazione.
Cosa dice il Decreto Omnibus
Il testo varato dal Cdm amplia del 20% il numero di licenze detenute nelle città metropolitane, nei capoluoghi e nei comuni sedi di aeroporti internazionali (es. Fiumicino), che potranno indire il bando di concorso straordinario e permettere in questo modo ai nuovi operatori di accedere alle licenze sui taxi. La norma rende in questo modo l’iter di acquisizione licenze più trasparente, semplice e veloce, considerando che a Roma molte delle licenze in possesso non sono utilizzate: su 7672 solo 1534 licenze sarebbero attive.
Campidoglio: “Previste oltre 500 licenze”
La polemica di questi giorni riguarda però soprattutto le licenze stagionali aggiuntive, le licenze temporanee prorogabili per 24 mesi, e la semplificazione del percorso burocratico per le seconde guide, proposta nelle ultime settimane a Roma dal Sindaco Gualtieri. Secondo il Campidoglio in particolare, il provvedimento del Governo Meloni sarebbe solo un tentativo di addossare agli enti locali una responsabilità di stampo nazionale. A Roma sono previste oltre 500 licenze aggiuntive, considerando il caos taxi a Termini e Fiumicino.
Ecobonus e doppia guida
Stando al Decreto Omnibus poi, chi deciderà di acquistare un nuovo taxi, necessario per l’esercizio delle licenze, avrà comunque diritto a dei vantaggi green, come il raddoppio dell’ecobonus per i detentori. Sarà poi sburocratizzato lo strumento della doppia guida, voluto dal Sindaco Gualtieri, per affrontare i picchi turistici con la massima efficacia e semplicità per gli operatori.
Il costo della licenza per un taxi a Roma e non solo
In media, considerando le grandi città, il costo di una licenza oscilla intorno al 100-120 mila euro. Tuttavia, bisogna tenere presente che la forbice è molto alta. Infatti, il prezzo tra i vari comuni varia di molto. Sul tema, inoltre, non mancano gli studi come quelli fatti dalle direzioni regionali delle Agenzie delle entrate a Roma e Milano.
Dossier che nonostante siano un po’ datati rappresentano comunque un punto di riferimento. Ora, stando all’Agenzia si parte da un minimo di 125mila euro a Roma mentre per il capoluogo meneghino – previo le stime della direzione Lombardia – la cifra ammonta a 115mila euro. Non mancano, tuttavia, i casi limite come a Firenze, dove si può arrivare anche a superare i 250mila euro. A Bologna, invece, su alcuni annunci online sui siti dei tassisti si arriva anche a 200mila euro.