Rivolte al CPR di Ponte Galeria a Roma: azioni di guerriglia dei migranti dopo la morte del giovane Ousmane Sylla.
Giornata d’inferno dentro il CPR di Ponte Galeria, a Roma. Dopo la morte del migrante guineano Ousmane Sylla, la rabbia degli ospiti interni al Centro di Permanenza per il Rimpatrio è esplosa in un atto di guerriglia all’interno dei locali dello stesso sito. Solo nella giornata di ieri, le forze dell’ordine – tra Polizia di Stato e Carabinieri – sono dovuti intervenire per sedare a fatica tre rivolte dentro il CPR.
La rivolta all’interno del CPR di Ponte Galeria
Il primo tumulto si è verificato intorno alle prime ore della mattina di ieri, domenica 4 febbraio 2024. Come è stata annunciata agli ospiti della struttura la morte per suicidio di Ousmane Sylla, alcuni migranti avrebbero innescato una rivolta contro gli operatori del centro. Intervenuti gli uomini della Polizia, il bilancio è stato lo sfondamento di due grate d’ingresso e il tentativo d’incendiare un veicolo dei poliziotti.
Gli agenti intervenuti all’interno del centro, hanno dovuto affrontare i rivoltosi andandosi a scontrare con queste persone. Grazie all’utilizzo dei manganelli e dei lacrimogeni, momentaneamente si sono dispersi i gruppi in protesta e si è raggiunta una piccola tregua nel CPR.
La seconda rivolta nel centro
A innescare la seconda rivolta dei migranti all’interno del CPR di Ponte Galeria, è stata la visita dei Garanti per i Detenuti di Roma e Lazio, nelle persone di Valentina Calderone e Stefano Anastasia. Ad accompagnarli i parlamentari Cecilia D’Elia (senatrice del Partito Democratico) e Riccardo Magi (+Europa).
L’accoglienza verso i volti istituzionali è stata violentissima, considerato come i migranti hanno cominciato a lanciare pietre e pezzi di muro contro le istituzioni e il corpo della Polizia di Stato. Inoltre, più di qualcuno ha lanciato vestiti infiammati, che hanno provocato il ferimento di diversi agenti.
La rivolta del pomeriggio
Sul piano della sicurezza, la situazione è collassata nel pomeriggio. A intervenire questa volta il nucleo della antisommossa della Polizia di Stato, che si è presentato nel CPR con diversi blindati. Durante gli scontri con le forze dell’ordine, i migranti sarebbero riusciti a rubare gli zaini delle forze dell’ordine e danneggiare le ricetrasmittenti dei Carabinieri.
Nell’arco delle tre rivolte avvenute al CPR di Ponte Galeria sono avvenuti in totale 14 arresti, eseguiti congiuntamente tra le forze di Polizia di Stato e dei Carabinieri sul posto.
CPR Ponte Galeria pericoloso per gli operatori
Sugli scontri di ieri, si è voluto esprimere anche l’attuale Segretario Generale di Unarma, Antonio Nicolosi. A seguito della vicenda accaduta e la morte del giovane Sylla, nelle sue parole evidenzia come sia diventato pericoloso lavorare all’interno del CPR di Ponte Galeria per gli operatori. Motivazioni per riscontrabili nei gravi episodi di guerriglia verificatisi ieri all’interno del centro.
I migranti arrestati al CPR di Ponte Galeria
Aria di guerriglia urbana e devastazione al CPR di Ponte Galeria, con le violenze che si sono innescate alla notizia della morte di Ousmane Sylla. A finire in manette per i gravi disordini verificatisi nel centro sono 14 persone, di cui almeno sei provenienti dal CPR di Trapani. La nazionalità dei fermati è marocchina, pakistana, guineana, cubana, cilena, senegalese, nigeriana, tunisina e gambiana.
I militari feriti nella rivolta dei migranti
Sono almeno quattro i militari rimasti feriti negli scontri al CPR di Ponte Galeria. Tra i più gravi risulta esserci un Caporalmaggiore dell’Esercito, che ha subito la rottura di un tendine del braccio. Tra i feriti due Carabinieri, con 5 e 7 giorni di prognosi, e un agente di Polizia di Stato.