È stata rinviata a giudizio la consulente finanziaria accusata di aver derubato il marito. La donna si era sposata nel 2019 con un uomo di trent’anni più anziano di lei, un ricco commercialista affetto da Alzheimer. Secondo i figli dell’uomo, dopo le nozze la moglie lo avrebbe costretto a smettere di curarsi approfittando poi del suo conto in banca.
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Impedisce al marito di curare l’Alzheimer per prendere il controllo dei soldi
I due si sono sposati nel febbraio del 2019 ma secondo la Procura da almeno tre anni la donna, una consulente finanziaria, stava derubando il marito. Nel piano della donna anche le nozze, come si legge nel capo di imputazione, sarebbero state frutto di un’azione manipolatoria. L’uomo, secondo il pm Carlo Villani, sarebbe stato anche costretto a smettere di assumere le medicine per l’Alzheimer.
Proprio ieri, venerdì 16 giugno, la moglie del commercialista è stata rinviata a giudizio con l’accusa di circonvenzione di incapace e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. Secondo la ricostruzione degli inquirenti la donna, dal 2016 al 2020, avrebbe sottratto al marito circa 2 milioni e mezzo di euro. A denunciarla, facendo scattare l’inchiesta, sono stati i figli della vittima.
Anche le nozze hanno una data sospetta: secondo i pm, infatti, si celebra “il giorno precedente all’inizio delle perizie per l’accertamento dell’infermità di mente del commercialista” e “per la nomina di un amministratore di sostegno” in modo da “assumere lei stessa la tutela e i poteri gestori delle risorse patrimoniali”. Fin dal 2015 l’uomo era affetto da deterioramento cognitivo di probabile genesi degenerativa, in costate stato di ingravescenza. Nel 2017 è arrivata la diagnosi di Alzheimer.
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Gli svuota il conto in banca per oltre 2 milioni e mezzo di euro
Dopo la diagnosi la donna avrebbe convinto l’uomo a non assumere le medicine per fargli compiere “molteplici atti” che andavano contro i suoi interessi e a “esclusivo vantaggio” dell’imputata, come trasferimenti di denaro, acquisti immobiliari, disinvestimenti di polizze vita. In particolare l’uomo avrebbe effettuato 15 bonifici su un conto a lei intestato per un importo complessivo di 151.600 euro.
Mentre dal 2016 al 2018 avrebbe ottenuto il trasferimento di altri 178mila euro, tramite 21 bonifici. Nel settembre 2018 avrebbe convinto l’uomo a disinvestire e liberare 532.838 euro da una polizza vita e poi a trasferire la somma su un conto nel quale lei aveva procura speciale a operare senza limitazioni di somma. I figli però non hanno più voluto lasciare correre e hanno deciso di denunciare tutto. Da qui è iniziata una guerra famigliare che è tutt’ora in corso.
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