Sono in tanti, a protestare oggi a Roma in favore di Alfredo Cospito, l’anarchico condannato all’ergastolo con il regime del 41bis per la gambizzazione dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi, avvenuta 10 anni fa, e per l’attentato alla scuola di Carabinieri di Fossano, portato a termine, invece, nel 2006. Cospito è in sciopero della fame ormai da 108 giorni. E da un mese le proteste degli anarchici per chiedere la sua liberazione si sono fatte sempre più pressanti e pesanti. La manifestazione inizia in maniera composta intorno alle 16:00 a piazza Vittorio, al grido di “Fuori Alfredo dal 41 bis”. Si vedono due striscioni, uno recita “Il carcere uccide”. L’altro “Al fianco di Alfredo. Contro 41 bis ed ergastolo ostativo”.
La manifestazione contro il 41bis a Roma
In piazza ci sono circa 800 persone. Poco dopo l’inizio un gruppo di persone lascia piazza Vittorio per dirigersi verso il Pigneto, in un corteo non autorizzato. Inizialmente la manifestazione è tranquilla. Soprattutto rispetto a quanto si vede succedere a Milano, collegata con Roma grazie ai video diffusi dai cellulari. E se Roma è in fermento, assediata da migliaia di manifestanti che chiedono a gran voce, l’abolizione del 41bis, il capoluogo lombardo, dove attualmente Alfredo Cospito è detenuto, di certo non dorme.
È di pochi minuti fa la notizia diffusa da alcune reti televisive che un gruppo di anarchici starebbe forzando i cordoni di polizia per assaltare il carcere di Opera, dove si trova Cospito. E mentre a Roma sfila in queste ore il corteo da via Principe Eugenio, in direzione dei quartieri “caldi” della Capitale – Pigneto, Prenestina, Centocelle e San Lorenzo – al momento sotto controllo, a Milano sale la tensione. Una preoccupante escalation che potrebbe riflettersi sull’andamento fino a questo momento animato ma ancora pacifico del corteo romano.
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Il corteo
Le serrande dei negozi lungo le strade del corteo sono abbassate. Allora i manifestanti i partecipanti alla manifestazione hanno invitato i cittadini affacciati ai balconi a scendere in strada per unirsi al corteo. Questo sotto lo sguardo attento e preoccupato dei funzionari della Digos. Carabinieri, Guardia di Finanza e una massiccia presenza di poliziotti gli anarchici hanno ribadito con fermezza che nulla potrà fermarli e che non scenderanno a patti con nessuno.
“La fase di crisi del capitalismo la guerra in corso e la sua progressiva intensificazione – si legge nel volantino distribuito ai presenti durante la dimostrazione – i costi sempre più alti della decadenza socio economico ambientale pagati dalla nostra classe pongono come possibile e necessario il ripresentarsi della lotta di classe sulla scena odierna”.
“Emergenza anarchica” e “fronte della fermezza”, sono solo alcune delle espressioni utilizzate dai nuovi rivoluzionari che vedono nella linea dura nei confronti del “compagno” Alfredo Cospito solo la punta dell’iceberg di una strategia politica mirata a mantenere e a prolungare un sistema funzionale che favorisce solo le lobby e le elites.
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I primi scontri
Man mano che il corteo va avanti, l’atmosfera si fa più tesa. Vengono lanciate bottiglie e petardi, mentre la polizia tenta di mantenere l’ordine. Molti dei manifestanti hanno il volto coperto, per non farsi riconoscere nel caso di tafferugli. Alcuni hanno anche le scarpe coperte con dei calzini per evitare il riconoscimento del modello. In via Prenestina sono state fatte delle barricate utilizzando i cassonetti della spazzatura. Sono poi state lanciate delle bottiglie e altri oggetti i poliziotti, che hanno risposto con una carica. Poco prima, erano stati rotti i vetri di una macchina, incendiata una cabina elettrica e vandalizzata una fermata dell’autobus.
Fermati 3 manifestanti
Dopo i disordini di questo pomeriggio tre manifestanti sono stati fermati e portati in Questura, in via Genova. Altri manifestanti si stanno recando sotto la Questura per protesta. Hanno fatto sapere che, e se i 3 verranno trattenuti in custodia cautelare, ci sarà battaglia e domani ci sarà altro presidio. Le proteste riguardano anche le cariche della polizia. Due ragazzi sono infatti rimasti feriti. “Sono stati colpito in testa con i manganelli, hanno la testa spaccata. La polizia ha caricato il corteo mentre entrava nel quartiere”, hanno denunciato dal furgone degli anarchici.
Maria Corrao e Rosanna Sabella