I casi di Covid aumentano. Ma come se non bastasse adesso bisogna fare i conti anche con l’influenza stagionale. E allora è stato coniato un termine ad hoc “twindemia”, da twins: gemelli, per indicare il rischio di incorrere sia nella variante Omicron sia nell’influenza.
I dispositivi di protezione, nei due inverni scorsi, hanno evitato che potessimo contagiarci anche con la consueta influenza. Ora mascherine e distanziamento sono venuti meno, quindi toneranno i virus di stagione, insieme al Covid che non sembra ancora intenzionato a darci tregua.
Aumento di casi Covid
Purtroppo si registra un aumento di contagi da Covid. L’indice Rt ha raggiunto quota 1,18. I casi Covid hanno raggiunto i 441 ogni 100mila abitanti. E la situazione non sembra sia destinata a migliorare. A dare notizia dei dati è il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, il quale specifica anche che i ricoveri per Covid sono all’8,2 per cento, mentre le terapie intensive sono a quota 1,8 per cento.
Una situazione non allarmante, ma per la quale il Direttore Rezza sollecita di “mantenere comportamenti di prudenza e di fare il richiamo del vaccino, soprattutto le categorie fragili e gli ultra 60enni”.
Cosa succederà con Omicron e influenza stagionale
La situazione che si prospetta con la presenza di Omicron e influenza – i cui sintomi si annunciano più leggeri – non è da sottovalutare, gli esperti non escludono conseguenze anche gravi.
Per quanto riguarda la cosiddetta Twindemia, Christian Wiermann, dell’Istituto di Medicina Generale e Public Healt di Bolzano ha spiegato a Il Messaggero che “In autunno e in inverno in Alto Adige potremmo riscontrare più infezioni simultanee causate da diversi virus respiratori. Spesso una doppia infezione comporta un decorso più grave della malattia e anche un incremento della mortalità. In Inghilterra sono state rilevate doppie infezioni virali in circa l’8% dei pazienti che hanno contratto il Covid. In casi di questo tipo il rischio di dover ventilare meccanicamente i pazienti raddoppia”.
Le previsioni preoccupano, anche negli usa si prevedono 50mila decessi per l’influenza stagionale e 150mila per covid. Anche in Australia si conta un aumento del 25 per cento di contagi da infezioni influenzali rispetto a tre anni fa.
La pandemia da Coronavirus ha provocato una diminuzione di persone che si sono sottoposte al vaccino influenzale. Wiedermann sollecita: “Il vaccino antinfluenzale che protegge anche dalla variante australiana dell’influenza”.