Niente allentamenti delle misure, ma ancora rigore e sacrifici. In Italia il virus continua a correre: solo ieri si sono registrati 23.904 nuovi casi, con il numero dei morti che fa paura (467 le vittime in 24 ore). Il tasso di positività è aumentato e si è attestato a 6,8%. Numeri che non consentono di ritornare alla normalità, ma che invitano al contrario alla prudenza. E’ per questo che il Governo Draghi ha messo a punto un nuovo Decreto, il secondo dell’esecutivo ora a Palazzo Chigi, in vigore dal 7 aprile e valido fino al 30 aprile. Ma cosa cambierà? E quali sono le misure restrittive che gli italiani saranno chiamati a rispettare, ancora una volta?
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Nuovo Decreto Draghi, cosa cambia dal 7 aprile: tutte le regole e le novità
Nessuna zona gialla fino al 30 aprile, anche se ci sarà la possibilità di valutare l’andamento della curva epidemiologica e allentare la stretta in quei territori dove si riterrà necessario. Si terranno sotto controllo i contagi, ma tutte le eventuali deroghe verranno decise dal Consiglio dei Ministri. L’Italia sarà così suddivisa in due colori, in zone rosse e arancioni con tutte le misure restrittive che abbiamo imparato finora a conoscere: spostamenti vietati in zona rossa, limitati al Comune in fascia arancione; bar e ristoranti aperti solo per consegne a domicilio o asporto (in entrambe le fasce), negozi chiusi in zona rossa, shopping consentito nelle Regioni/Province Autonome in arancione.
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Previsto ancora lo stop tra Regioni/Province Autonome: spostamenti consentiti solo se dettati da motivi di salute, necessità o lavoro. Cinema, palestre, teatri, piscine e musei dovranno restare ancora chiusi fino al 30 aprile.
Nuovo Decreto Draghi: cosa cambia per la scuola dal 7 aprile
Nel nuovo Decreto c’è anche una novità: in tutta Italia, anche nelle zone rosse, gli studenti più piccoli potranno ritornare sui banchi. Le classi fino alla prima media potranno studiare in presenza e non saranno ammesse ordinanze più restrittive da parte dei governatori. Nelle zone arancioni e (gialle qualora dovessero essere istituite) la presenza è assicurata fino alla terza media e con un minimo del 50% per i ragazzi delle superiori.