Alcuni alimenti razionati, altri invece non si trovano proprio. Nei supermercati ormai fare la spesa è diventato difficile. E da domani potrebbe essere pure peggio, a causa dello sciopero dei benzinai e degli autotrasportatori. Per arginare il pericolo, la commissione garanzia scioperi ha vietato che gli autotrasportatori incrocino le braccia domani, ma il timore che qualche disagio possa esserci resta. La guerra scoppiata tra Russia e Ucraina e il conseguente rialzo dei costi della benzina e dell’energia elettrica stanno facendo lievitare i prezzi di molti alimenti, ma, al contempo, hanno fatto scattare la corsa alla “spesa grossa” per riempire la dispensa all’inverosimile.
Scene che ci fanno tornare ai primi tempi della pandemia, come quando i supermercati venivano presi d’assalto. Con l’unica differenza che non ci sono le file in strada, anche in alcuni piccoli negozi questo fenomeno comincia a intravedersi.
Leggi anche: Supermercati, presi d’assalto per pasta e farina: scaffali già vuoti
Supermercati presi d’assalto: scaffali vuoti
Ogni giorno che passa, i supermercati si svuotano, soprattutto di certi alimenti. Quello che manca di più è il pollame: trovare il petto di pollo è ormai un’impresa. Scarseggiano poi alcune tipologie di pasta, di verdura e di frutta. Presi d’assalto farina, olio di semi e zucchero.
Nonostante le raccomandazioni da parte di molti negozianti, i consumatori nei giorni scorsi hanno fatto razzia e ora sono diverse le catene che si vedono costrette a razionalizzare i prodotti per cercare di accontentare tutti.
Massimo due pezzi per ogni cliente
Ed ecco allora che, per alcuni prodotti come l’olio di semi di mais o la farina, in alcuni supermercati sono apparsi dei cartelli che limitano gli acquisti a due soli prodotti per ogni acquirente. Ma anche questo tipo di limitazione ha già trovato il suo escamotage. Basta andare a fare la spesa in due ed ecco raddoppiare il quantitativo di prodotto permesso dalla catena.
Il Ministro Patuanelli: ‘Paure ingiustificate’
Sulla questione è intervenuto oggi alla radio il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli, il quale ha assicurato che “Problemi ai supermercati non ci saranno”. Il ministro è sicuro che “non c’è nessun motivo per compiere assalti ai supermercati”. Attraverso i media bisogna “dare un messaggio di serenità ai cittadini. In Italia, secondo Patuanelli, “abbiamo una forza produttiva che ci fa dire che problemi ai supermercati non ci saranno. In questo momento non ci sono motivi per fare l’assalto agli scaffali dei supermercati. Effettivamente ci sono materie prime che approvvigioniamo da alcuni paesi che sono in conflitto o molto vicini al conflitto, che hanno fatto scelte commerciali discutibili come l’Ungheria, ma questo non deve farci preoccupare”.
La paura di Coldiretti
Ad alimentare la psicosi anche le dichiarazioni di alcune associazioni di categoria. Ieri in una nota Coldiretti Lazio, Filiera Italia, Unaproa, Assocarni, Unaprol Impresapesca Coldiretti e Aia dichiaravano: “E’ necessario garantire la consegna dei prodotti alimentari per assicurare le forniture alla popolazione ed evitare speculazioni e scaffali vuoti in un momento di grandi tensioni per la filiera”. “Occorre intervenire – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – per contenere i costi energetici delle attività produttive e distributive essenziali al Paese, contrastando i fenomeni speculativi chiaramente in atto”.
Lo stop allo sciopero e le dichiarazioni del ministro
Ieri però è arrivato lo stop allo sciopero degli autotrasportatori da parte della commissione garanzia scioperi. Agitazione scongiurata? E’ presto per dirlo, ma certamente il fronte sarà meno compatto di quanto annunciato. A provare a tranquillizzare i consumatori sull’approvigionamento dei supermercati ci ha pensato il ministro politiche agricole Stefano Patuanelli: “Abbiamo una forza produttiva che ci fa dire che problemi ai supermercati non ci saranno, dobbiamo dare un messaggio di speranza e tranquillità ai cittadini perché in questo momento non ci sono motivi per fare l’assalto agli scaffali dei supermercati. Effettivamente ci sono materie prime che approvvigioniamo da alcuni paesi che sono in conflitto o molto vicini al conflitto, che hanno fatto scelte commerciali discutibili come l’Ungheria”.