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Colle Romito e stoccaggio del verde, Noi con Salvini: “Il Comune faccia in modo che il Consorzio applichi la sentenza del Tar”

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Riceviamo e  pubblichiamo comunicato stampa a firma di Monica Fasoli e Marco Boni del movimento “Noi con Salvini” riguardante lo stoccaggio del verde e degli ingombranti all’interno del Consorzio di Colle dopo la sentenza del Tar n. 02493/2016.

Con grande soddisfazione apprendiamo la sentenza del Tar (la N. 02493/2016) in riferimento allo stoccaggio del verde e degli ingombranti che il Consorzio di Colle romito da anni ha come attività. Già ad ottobre in un articolo scrivemmo di come non ci risultasse chiaro il fatto che in tutto il territorio comunale la raccolta degli sfalci del verde era svolta con il porta a porta, qualificato secondo la società che si occupa dei rifiuti allo stesso livello dell’organico, mentre all’interno del consorzio si era creata una vera e propria attività di stoccaggio a care spese dei soci. Questo ci faceva ritenere che il costo della raccolta per questi cittadini era pagata due volte; abbiamo segnalato e chiesto spiegazioni più volte in materia, domande che sono rimaste perlopiù senza risposta. Fino ad oggi, appunto, leggendo la sentenza del TAR relativa al ricorso promosso dal consorzio, dopo l’ordinanza del comune di bloccare l’attività, e che ha dato ragione alle nostre constatazioni. La gravità di tutto questo non è stata mai pubblicizzata da parte di un consorzio che nasce solo per la manutenzione delle strade (d.l.lgt. n. 1446 del 1918), e il fatto più volte segnalato alle autorità competenti creava e crea tutt’ora difficoltà alla comunità che abita il consorzio in pianta stabile e a chi lo vive in maniera “stagionale”. La nascita delle piazzole per il conferimento delle potature, sono un vero e proprio bidone della spazzatura della litoranea, oltre che costuite così come sono, creano disagio visivo alla viabilità con tutti i problemi che possono sorgere; da controlli effettuati, le suddette aree non sono tra l’altro conformi alle disposizioni messe in atto dalle attuali leggi in materia di ambiente e rifiuti, quindi servono soltanto per fare da punto d’appoggio ai giardinieri di tutta Ardea. Ci sembra assurdo, che in questa terra di nessuno, ci sia sempre qualcuno che debba pagare per qualcun altro, e che, come prevede la regola e non l’eccezione, a farlo è sempre il più debole. La cosa che vogliamo mettere in primis in evidenza, è che si danno spesso informazioni distorte al fine di non cedere di fronte ad una gestione consortile non corretta, comportamento che si evince dal fatto che in presenza di una sospensione momentanea dell’ordinanza il consorzio agli ingressi parlava di “vittoria”, quando in realtà il Tar si è riunita in camera di consiglio per la decisione definitiva lo scorso 11 Maggio 2016 e quindi, semplicemente, “sospendeva” momentaneamente l’ordinanza in oggetto. La sentenza del TAR, a chiare lettere, enuncia “ […]precisando che anche eventuali mancanze nel sistema della gestione dei rifiuti, a cui risulta tenuta l’Amministrazione comunale, non possono concretizzare in alcuno modo una ragione idonea a giustificare l’instaurazione da parte di privati di “ Centri raccolta rifiuti”, in spregio di quanto prescritto dalle disposizioni che regolamentano la materia”. Ci risulta sempre più chiaro, quindi, che anche se il consorzio fa apparentemente la guerra al comune, in questi anni l’ente di amministrazione principale di Ardea, ha comunque fatto si che tutto questo accadesse. Grazie all’intervento del responsabile del cantiere dell’Igiene Urbana in carica da qualche mese, il Geometra Luigi Centore, più volte additato dal consorzio come incompetente, e grazie al Dirigente dell’Ufficio Ambiente che ha formulato l’ordinanza, si è arrivati finalmente alla chiusura di questa vicenda da non sottovalutare, in quanto il tema “Ambiente” è piuttosto delicato non solo dal punto di vista della regolamentazione civile, ma abbraccia anche un’ampia fetta del codice penale. Ci domandiamo ancora come sia possibile che, un’amministrazione consortile, abbia autorizzato questa attività senza mai informarsi sulla idoneità del caso. Ora i cittadini del consorzio possono richiedere il risarcimento dei danni, calcolando che in lettura del bilancio annuale il costo di questa attività era piuttosto esoso; alle segnalazioni dei cittadini di Ardea, ricordiamo anche le varie denunce presentate in Comune per la rimozione delle piazzole sparse lungo il territorio poiché non conformi alle attuali leggi sull’ambiente (l’ultima era stata la denuncia formulata dal consigliere Luca Fanco). Aspettiamo fiduciosi, che il consorzio provveda immediatamente al ripristino come da sentenza del TAR e che il Comune, attraverso gli uffici addetti, controlli che il tutto venga effettuato, dimostrando così, come dovrebbe essere sempre, la volontà “ordinaria” di tutelare i cittadini e di agire nel pieno rispetto della legalità.

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