Una morte e una tragedia che, a quanto pare, erano state già annunciate a causa di un buco nel sistema di accoglienza e cura di Asl e servizi sociali. Il parroco lo aveva detto. Don Maurizio Spreafico, aveva chiesto, infatti, a tutti di mobilitarsi anche con un Tso, ricovero coatto in ospedale con psicofarmaci, come riportato anche da Repubblica.
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Florian, morto su una panchina a Testaccio: ”Si poteva salvare”
Parliamo di Florian Sartakov, il senzatetto di 54 anni di Riga venuto a mancare nella giornata di sabato scorso, e ritrovato su di una panchina che era anche un po’ la sua casa, proprio di fronte la chiesa Santa Maria Liberatrice a Testaccio. Come anticipato, Don Spreafico già temeva il peggio nei giorni passati: “Era l’unico modo per salvarlo, io lo avevo chiesto al 118, al centro di salute mentale della Asl, alla sala operativa dei servizi sociali, ma non è stato fatto e mi sono sentito impotente di fronte a una vita che si stava spegnendo”.
La soluzione del ricovero tramite Tso
Il ricovero tramite Tso, insomma, avrebbe potuto salvare la sua vita. Una vita assediata dalla povertà, ma anche dai disagi mentali e dalla dipendenza da alcool che ne scaturiva. A dare il via alla pratica dovevano essere i medici della Asl, ma oltre a ciò serviva anche l’autorizzazione del sindaco o di un delegato. Per tale ragione, dopo lo strenuo appello fatto da don Maurizio, i servizi sociali del Comune hanno richiesto dei controlli e visite mediche a Florian. Una di queste visite era stata effettuata proprio nella giornata dello scorso 23 gennaio, data in cui venne inaugurata la struttura da 70 posti per i senzatetto a largo Frisullo.
La visita e l’esito negativo
La visita, però, aveva dato esito negativo secondo gli esperti: i medici non hanno ritenuto che ci fossero i requisiti per un Tso, in quanto Florian, nonostante tutti i disagi evidenti del caso, non aveva sintomi psichiatrici. Il 54enne, dunque, era rimasto in strada, a dormire su quella panchina di fronte la chiesa. Le giornate continuano, e l’inverno continua la sua stretta: le temperature sono prossime allo zero, e le condizioni di salute di Florian, si aggravano. L’uomo soffre anche di diabete. Passano i giorni, e Florian riesce a trovare un riparo presso le suore della carità di San Gregorio al Celio, ma l’11 febbraio torna, ancora una volta, in strada.
La denuncia del parroco di Testaccio
Alla fine, sabato mattina muore: “Io ho mobilitato tutti, ma invano – conclude con enorme tristezza don Maurizio – In questi casi faccio un paragone: se si vede una persona che si sta per buttare da un ponte, lo si salva e basta, non si chiede se vuole essere salvato. Quella di Florian era una situazione simile: si vedeva che rimanendo su quella panchina sarebbe morto”. La tragedia di Florian, si aggiunge alla tante morti che riguardano i senzatetto, soprattutto d’inverno, dove il freddo e l’indifferenza risultano letali.
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