Quest’oggi il cantautore è stato insignito al Campidoglio dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
“Sono grato a Roberto Gualtieri, sindaco di Roma Capitale e a tutti color che mi conferiscono oggi questo premio”. Sorriso iconico dal balcone della Sala Giulio Cesare del Campidoglio, Claudio Baglioni ha ricevuto oggi dal sindaco di Roma la Lupa capitolina. L’artista ha voluto dedicare questa onorificenza rivolgendo il suo pensiero e il suo ringraziamento ai suoi genitori che dopo a guerra vollero trasferirsi dall’Umbria nella Capitale. “Secondo me quei 136 chilometri li hanno fatti volando” – ha spiegato il cantautore romano 72enne – “Avevano delle alucce dell’entusiasmo e la certezza che il futuro sarebbe stato qualcosa di migliore. A loro va la colpa e il merito di avermi fatto nascere in questa città, di averla vista crescere perché in tutte le case dove siamo stati, nelle periferie, vedevo crescere la città. Noi ci spostavamo con la città”, ha aggiunto Baglioni.
Dall’Umbria a Roma: “A Centocelle ho capito che stava cambiando qualcosa”
L’artista ha spiegato che “inizialmente eravamo in uno scantinato, poi un primo piano, finché siamo arrivarti al cambio di stato, alla terrazza. Lì ho capito che qualcosa stava cambiando: eravamo a Centocelle e, lì, mi sono iscritto a un concorso di voci nuove della parrocchia di San Felice di Cantalice. Mi trovai sessant’anni fa a salire per la prima volta i gradini del palcoscenico”, ha aggiunto – ” Questo premio mi conferma che non tutto quello che ho fatto è stato invano e qualcosa rimane” – ha concluso il cantante – “Roma è in assoluto la città in cui mi sono esibito di più. L’ho fatto dovunque e credo che bisognerà costruire nuovi spazi per farmi esibire”.
Gualtieri: “Lupa a Baglioni segno di affetto della città”
“È un piacere conferire la Lupa capitolina a un artista straordinario che quest’anno festeggia 60 anni di attività”, ha commentato il primo cittadino, Roberto Gualtieri, spiegando che la Lupa capitolina rappresenta anche una sorta di abbraccio della città, per esprimere verso l’artista riconoscenza e gratitudine ma soprattutto il lascito che la musica di Claudio Baglioni ha avuto nella memoria di tante generazioni di romani.
Di suo, Baglioni ha dedicato il premio alla famiglia. “Sono grato a Roberto Gualtieri, a Roma Capitale e tutti coloro che mi conferiscono il premio. Per la prima volta lo dedico a due persone, Silvia e Riccardo, mia madre e mio padre che non essendo romani, quando era finita la guerra pensarono di trovare la terra promessa facendo 136 km da un paese umbro, Ficulle, per venire nella capitale”.
Gualtieri ha ricordato, oltre i successi discografici, anche per l’impegno sul fronte dei diritti del cantautore che, per il 2026 ha annunciato l’addio alle scene. Rispetto alla possibilità che stia programmando anche un grande concerto nella capitale all’Olimpico o al Circo Massimo, Baglioni ha voluto però mettere la pulce nell’orecchio ai tanti fan e giornalisti accalcati al Campidoglio rispondendo sibillino: “Ci sono vari programmi”. Come non sarebbe escluso un altro “mini blitz” musicale Centocelle, il “suo” quartiere: il presidente del municipio gli avrebbe già chiesto di esibirsi di nuovo.