Inurbamento degli ungulati a Roma. La soluzione può arrivare solo attraverso la scienza. E la conoscenza. E’ di poche parole il dott. Umberto Cara – medico veterinario specializzato nella fauna selvatica e direttore sanitario della clinica veterinaria Appia Antica – come tutti coloro che hanno fatto del lavoro la propria missione, lavora instancabilmente ed ha poco tempo per le chiacchiere. All’indomani del salvataggio del cinghialino di Villa Carpegna, accompagnato come sempre accade in questi casi da una ridda di polemiche e atti di accusa tra le varie associazioni – la sua voce si alza nitida, fuori dal coro, per chiedere a tutti una pausa di riflessione.
Così non si può andare avanti, sembra voler dire l’esperto dottore. Senza un piano d’azione preciso, affidandosi a volontari sicuramente mossi da buone intenzioni ma carenti sul piano delle competenze, indispensabili in circostanze come questa. “Rischiamo – oltre ad una figuraccia mondiale – di compromettere il futuro del nostro ecosistema, il domani dei nostri stessi figli. Ed è questo che vogliamo?” incalza Cara. I tavoli tecnici non bastano – secondo il dottore – a fronteggiare un fenomeno tanto delicato e complesso come quello del proliferare della fauna selvatica nella Capitale.
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E lancia l’idea di un convegno, il dottor Cara dove riunire biologi, naturalisti e veterinari italiani e stranieri per un confronto finalmente costruttivo con le istituzioni e i rappresentanti del volontariato. Che hanno ancora molto da imparare. Non ci si può improvvisare esperti di fauna selvatica da un giorno all’altro, ed è anche rischioso.
Senza le necessarie conoscenze, i dovuti strumenti si può solo peggiorare le cose, secondo l’opinione del veterinario. La vita di un giovane cinghiale ieri è stata salvata dalla forza dell’amore di tanti giovani e meno giovani che hanno voluto ad ogni costo evitare il tragico epilogo del mese scorso al Parco Moderni. Uno sforzo encomiabile, riconosce Cara. Altre decine, centinaia di ungulati tuttavia continuano ad aggirarsi per le strade della Capitale, attirati dai cumuli di immondizia. Disorientati, persi in un mondo che non è più il loro. Ma forse nemmeno più il nostro. E quella di ripartire dalla scienza ci sembra la migliore sfida da raccogliere. Forse l’unica. Al di là degli schieramenti e delle diatribe. Con umiltà.
Rosanna Sabella