Spesso la denuncia di uno stupro scoperchia un tragico vaso di Pandora che porta alla scoperta di altre violenze: ed è proprio quello che è successo nei confronti di un ‘finto medico’ di Latina. Tutto è iniziato il 29 dicembre 2020 una giovane 17enne, accompagnata dai genitori, si recò negli uffici della Polizia per denunciare una violenza da parte di un finto medico. L’uomo in questione, nel corso di un esame radiologico, chiese alla 17enne di spogliarsi, poi la palpeggiò nelle parti intime e filmò il tutto con un cellulare nascosto su di un mobiletto.
Latina, medico abusava di pazienti dal 2018: la ricostruzione
Dopo la denuncia, gli agenti si recarono da lui per acquisire elementi probanti le responsabilità dello stupratore, l’uomo apparve fin da subito nervoso. Nel corso delle attività preliminari all’atto di polizia giudiziaria il radiologo, infatti, nel maneggiare il proprio telefono ha tentato di cancellare il materiale compromettente contenuto in memoria, contenente riprese di pazienti parzialmente o completamente nude, tra le quali la denunciante.
Quando gli agenti entrano in possesso del telefono, però, emersero numerosi e numerosi video: c’erano altre vittime, alcune delle quali minorenni, tutte abusate sessualmente dal sedicente medico durante le sedute per la realizzazione di radiografie. I primi episodi erano datati al 2018.
Radiologo orco: le indagini e l’arresto
La capacità di dissimulare il ruolo di medico e la sudditanza emotiva indotta nelle pazienti è stato il punto di forza dell’indagato; è stato inoltre accertato che la discutibilità sul suo operato sarebbe stata analoga anche se si fosse trattato di un medico vero poiché le manipolazioni operate sui genitali e le altre zone intime delle vittime erano assolutamente arbitrarie e prive di ogni finalità medica e scientifica.
La Polizia di Stato di Latina in data odierna ha sottoposto D.R. alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale della P.S., con obbligo di dimora nel comune di Latina per la durata di anni due e con la prescrizione di non rincasare la sera più tardi delle ore 21.00 e non uscire la mattina prima delle ore 06.30. Il Tribunale Penale di Roma, ritenendo il destinatario del provvedimento persona socialmente pericolosa, ha pienamente accolto la proposta formulata dal Questore di Latina e preparata con perizia dalla Divisione Polizia Anticrimine. L’uomo, immune da precedenti giudiziari e di polizia sino al 22 gennaio 2021, quando venne sottoposto alla misura degli arresti domiciliari dalla Squadra Mobile di Latina per i reati di violenza sessuale aggravata ed abusivo esercizio di una professione.