Cerveteri. L’impresa più difficile per un genitore è fare in modo che le paure e le apprensioni per i propri figli non prendano il sopravvento sulle speranze che hanno per il loro futuro. E la paura di non essere all’altezza, di non essere amati e di poter far mancare qualcosa ai propri figli è all’ordine del giorno. Ma c’è anche un altro grande problema nell’educazione di un figlio, che non procede dalla paura in senso stretto, bensì dalla disattenzione e dal materialismo consumista della nostra epoca moderna. Si di tutto per concedere ai propri figli ogni agio, ogni richiesta e ogni bene materiale, dimenticando il resto, come se gli oggetti che regaliamo loro possano compensare le nostre assenze. La cultura dell’accondiscendenza smisurata e illimitata procede direttamente da una ”non presenza attiva del genitore” nell’educazione.
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La durissima critica ai genitori del dirigente Riccardo Agresti
Questa una delle critiche durissime del professor Riccardo Agresti, dirigente dell’IC don Milani, che qualche giorno fa ha scritto un post su Facebook denunciando proprio un’eccessiva disattenzione e presunzione da parte di alcuni genitori nei riguardi dei loro figli. Una disattenzione che si traduce in concessioni illimitate e che innescano comportamenti ed abitudini sbagliate nei figli, e che inevitabilmente influiscono anche sul rendimento scolastico e il comportamento con gli altri tra i banchi. Riccado Agresti compie una critica durissima sulla sua pagina Facebook nei confronti dei genitori con i quali ha avuto modo di confrontarsi, affermando che ”ovviamente ogni genitore è libero di dare ai propri figli ciò che meglio crede, ma sarebbe bene conoscano i rischi di certe concessioni. Ad esempio lasciare ai ragazzi l’uso del cellulare, senza alcuna restrizione, ha condotto alcuni di loro a chattare fino alle 4 di notte e la mattina a scuola ad addormentarsi o, in generale, a non comprendere le lezioni spiegate dai docenti.” Avevamo già trattato un argomento simile qualche giorno fa, quando ci siamo occupati del caso di Latina, dove un preside aveva deciso di vietare i cellulari a scuola e si è ritrovato i genitori di una bambina che avevano intrapreso una discussione poco felice tanto da richiedere un intervento della Polizia.
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”Beccati” a masturbarsi in classe durante le lezioni
Ad ogni modo, tra i tanti fatti denunciati dal prof. Riccado Agresti ce n’è uno che ha destato forte scandalo: la masturbazione durante l’orario di lezione. ”Non starò poi a rimarcare cosa possano trovare nel mare magnum della rete ed il fatto che in classe due ragazzi si siano messi a masturbarsi come nulla fosse la dice lunga (le due mamme hanno prima negato il fatto arrampicandosi sugli specchi, poi ammesso che i loro figli stavano grattandosi le parti intime).” Un fatto di una certa rilevanza che il Prof. in un qualche modo collega direttamente all’eccessivo utilizzo dei cellulari, anche durante le lezioni. Ora la domanda da porsi è una soltanto: dov’è quel limite tanto flebile e fragile tra uso ed abuso di certi dispositivi? ”Un cellulare da 700 euro è come una Ferrari al cui volante c’è un incapace senza patente. Se si fa indossare ad un ragazzo di 12 anni una scarpa da 400 euro si può solo scommettere entro quanto giorni la graffierà. Ma c’è di peggio. Ciò che è peggio è rovinare la salute dei propri figli a causa della propria ignoranza e di quell’amore che si ostenta accondiscendendo a qualsiasi loro richiesta che, molto spesso, è solo una richiesta inascoltata di attenzione.” ha poi aggiunto il prof.
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