Paura per i gatti di Cipro, che ormai da sei mesi devono lottare con una nuova forma di Coronavirus, che in questo caso tocca però solo le specie feline. Nel territorio cipriota si può parlare di una carneficina di mici uccisi da questa malattia, considerato come le stime contino almeno 300 mila specie di gatto morte per quest’influenza felina: numeri da far paura, considerato come si tratti di un terzo dei gatti presenti sull’isola europea.
Paura per il Coronavirus dei gatti
Come si sia sviluppata la malattia, oggi è tutto un mistero. L’ipotesi che gli scienziati stanno valutando, conoscendo anche i cambiamenti del Covid-19 umano, è che si tratti di una variante della famosa influenza, che però renderebbe l’uomo immune. I sintomi riportati dal gatto, andando a vedere, sono molto simili a quelli di un uomo positivo al Covid-19: stanchezza, dolore al corpo e soprattutto nell’area dei polmoni, aumento dell’aggressività legato ai dolori che il felino percepisce.
Quali pericoli per i gatti europei?
La forza dell’influenza, al momento, lanciano un oggettivo allarme per i nostri gatti. Se la malattia sta toccando i gatti randagi di Cipro, il virus gradualmente sta facendo capolino anche in altri Paesi. I casi di Coronavirus felino, al momento, si registrano in Libano, Turchia e Israele. Tutti Paesi che affacciano sul Mar Mediterraneo, rendendo plausibile un arrivo della malattia anche in Europa senza i dovuti controlli.
Come può arrivare la malattia nei Paesi UE?
Almeno dalle istituzioni, la faccenda sta venendo presa “sotto mano”. Oggi, per i gatti che partono da Cipro, non c’è nessun controllo di positività al Coronavirus prima d’imbarcarsi verso l’Europa. Infatti, i felini possono approdare tranquillamente nei Paesi dell’Unione Europea, portando il virus nella nostra parte di Continente senza nessun controllo e, di fatto, creando una situazione molto pericolosa per i felini che vivono all’interno degli Stati UE.