Nonostante non sia nuovo alla giustizia, Salvatore Ladaga, il suocero di Gabriele Bianchi, non demorde e si ricandida alle elezioni comunali di Velletri, con l’obiettivo – tra un mese – di essere confermato consigliere comunale con il partito di Forza Italia. Travolto dal caso di Willy Monteiro Duarte, l’uomo è poi finito sotto accusa per il presunto tentativo di corruzione dell’ex assessore alla sanità Alessio D’Amato da parte del deputato leghista Antonio Angelucci.
Omicidio Willy Duarte, spunta un nuovo testimone: “Gabriele Bianchi non ha ucciso’
Il “terremoto” che investì la famiglia Ladaga a seguito della morte di Willy Monteiro
Quando scoppiò il caso Willy, il 20 settembre del 2020, un terremoto ha travolto anche la famiglia Ladaga. La figlia del consigliere comunale, nonché storico esponente di FI, era fidanzata con Gabriele Bianchi ed aspettava un bambino da lui che poi è nato mentre il padre era in carcere. Quella tremenda notte, la ragazza stava aspettando il fidanzato ad Artena e la morte di Willy ha colpito anche lei che, tuttavia, ha deciso di non abbandonare il compagno in questo complesso momento. Con lui aveva aperto una frutteria a Cori, andando periodicamente a fargli visita in carcere ed assistendo anche a tutte le udienze. Un percorso certamente non semplice nel corso del quale il padre l’ha accompagnata. A seguito dei fatti, l’odio – che sempre più spesso trova nei social un canale privilegiato di espressione – non ha risparmiato né la figlia ne Salvatore Ladaga che ha comunque deciso di ricandidarsi.
Le altre vicende giudiziarie
Ma il caso di Willy Monteiro Duarte non è l’unica vicenda giudiziaria che “pende” sull0 storico esponente di FI. Infatti, sempre nel 2020, l’uomo è stato anche indagato per il presunto tentativo di corruzione effettuato dal deputato leghista Angelucci ed avente come fine quello di ottenere dell’ex assessore alla sanità del Lazio, Alessio D’Amato, un nuovo via libera alla sua struttura sanitaria a Velletri. Una vicenda questa per la quale è stato chiesto il rinvio a giudizio anche per l’esponente azzurro.