Sul caso di Emanuela Orlandi, anche la Procura di Roma ha deciso di riaprire il fascicolo. Nel giro di poche settimane, e dalla morte di Benedetto XVI, la ricerca sul destino della ragazza è tornato di forza nell’agenda investigativa dello Stato vaticano e italiano. Se storicamente le due Procure si erano sempre “intralciate”, da oggi entrambe le realtà collaboreranno per scrivere il destino della famosa giovane scomparsa.
La Procura di Roma riapre il fascicolo su Emanuela Orlandi
A condurre le indagini per la Procura di Roma, sarà il pubblico ministero Stefano Luciani. L’attuale pm fu lo stesso che s’interesso già al caso Orlandi, concentrandosi sulle dichiarazioni pubbliche dell’ex procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo. Capaldo, pubblicamente, ammise come due alti funzionari del Vaticano gli promisero la comparsa del cadavere della Orlandi, in dichiarazioni che però vennero sempre smentite dalla Santa Sede. Lo stesso Stato della Chiesa che però, almeno oggi, ha deciso di collaborare con l’Italia sulla verità Orlandi, portando a un asse di lavoro tra Alessandro Diddi e Francesco Lo Voi.
L’azione politica sulla riapertura del caso Orlandi
Dalla morte del Papa Emerito, fu Papa Francesco il primo a chiedere la riapertura del caso e soprattutto la verità sulla vicenda di Emanuela Orlando. Sono seguite, nel giro di poche settimane, l’apertura di un’inchiesta all’interno dello Stato vaticano, una discussione del Parlamento italiano sulla vicenda e, in ultimo, l’apertura a sorpresa delle indagini anche in Italia. Indipendentemente dalle rivelazioni scioccanti che emergeranno dall’inchiesta investigativa, oggi Vaticano e Italia dovranno giocare di squadra.
Quale verità si cela dietro la scomparsa di Emanuela Orlandi?
Infatti, sia l’Italia che il Vaticano dovranno essere totalmente trasparenti nella ricerca di verità attorno al caso Orlandi. Anche in dinamiche più vicine al complotto, come le ipotesi legate alla presenza di Giovanni Paolo II, gli affari dello IOR e il presunto stupro, ai danni della ragazza, da parte di un alto prelato dell’ambiente vaticano. Verità che, almeno oggi, non possono essere più rimandabili.
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