Carabinieri sospendono un rave party nel Comune di Santopadre, nella Provincia di Frosinone. Ferito un militare in servizio.
I Carabinieri nelle scorse ore hanno smantellato un rave party nel territorio del Lazio. I militari si sono presentati nel Comune di Santopadre, in provincia di Frosinone. Alcuni ragazzi della provincia avevano messo musica ad alto volume all’interno di un terreno privato, mettendo in piedi una festa non autorizzata e con centinaia di persone accorse. Una situazione che, per l’alto volume, aveva tenuto svegli i residenti del quadrante ciociaro in piena notte.
Carabinieri smantellano un rave party nel Lazio
Il rave party era partito all’interno di un terreno nella zona di Monte Favone. La segnalazione ai Carabinieri di Sora era arrivata dai residenti, che per la musica ad alto volume non riuscivano a prendere sonno durante la notte del Primo Maggio. Arrivati sul posto, i militari hanno costatato come si trattasse di un party clandestino, che non aveva ricevuto nessuna autorizzazione per svolgersi e non rispondeva ai requisiti di sicurezza.
La segnalazione del rave party nella zona di Viterbo
I cittadini hanno cominciato a chiamare il “112” nel pieno della notte. I Carabinieri sono intervenuti nel campo per far terminare l’evento, considerato anche il disturbo che stava provocando ai residenti. Il rave party si stava svolgendo nei pressi di un centro sportivo, chiamando sul posto tanti ragazzi provenienti dal comprensorio locale e da varie zone della Provincia di Frosinone.
L’aggressione ai danni del carabiniere
La presenza dei Carabinieri non è stata ben vista dagli organizzatori del rave party, che hanno posto resistenza per non far terminare l’evento clandestino e non spegnere la musica. Una situazione che sarebbe velocemente degenerata, con un partecipante che ha aggredito e ferito un carabiniere in servizio. Per il giovane ragazzo, i militari in servizio sono intervenuti per bloccarlo e porlo in arresto: per lui l’accusa di resistenza a pubblica ufficiale. S’indaga per trovare altri responsabili dietro la vicenda.