Un semplice passatempo, un modo come un altro per “divertirsi”. Peccato che a fare la spese di una violenza, di un’atrocità completamente gratuita e priva di senso, sia stata una povera capretta finita nelle mire di un gruppo di giovani. Quest’ultimi hanno pensato bene di ingannare la noia uccidendo l’animale a suon di calci. Un brutale massacro quello avvenuto durante una festa di compleanno poi postato sui social alle stregua di un trofeo da esibire, quando in verità non c’è proprio nulla per cui gioire. Ora, a seguito dei fatti, l’Oipa ha deciso di presentare denuncia.
Choc durante la festa di compleanno: uccidono una capretta a calci e postano tutto sui social
La capretta uccisa a suon di pugni in un agriturismo
Un’esecuzione che non aveva motivo di esistere, una violenza gratuita nei confronti dell’animale quella che è avvenuta lo scorso 27 agosto presso un agriturismo di Anagni. La capretta, abituata alla presenza degli esseri umani, si era bonariamente avvicinata al gruppo di ragazzi ma una serie ripetuta di calci ne ha segnato la morte. Un scena a dir poco raccapricciante e che gli “amici” non esitano a fermare, anzi incitano il “boia” a proseguire una tale atrocità. Poi, il video finisce in rete e gira, tra la rabbia degli utenti.
La denuncia dell’Oipa
Ora, l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) nelle prossime ore presenterà una denuncia per maltrattamento e uccisione di animali nei confronti degli autori dell’atroce fine di una capretta, che è stata seviziata e uccisa durante una festa di compleanno in un agriturismo ad Anagni. L’associazione si costituirà inoltre parte civile nel processo.
«Procediamo chiedendo la massima pena per il reato di maltrattamento e uccisione di animale aggravato da futili motivi», spiega l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio legale Oipa. «Questo genere di delitti sono l’espressione di pericolosità sociale e auspichiamo una volta di più che il legislatore metta finalmente mano a una riforma del Codice penale che inasprisca le pene per questi reati».
L’Oipa fa poi notare come in ogni campagna elettorale vi è chi promette un giro di vite che punisca chi abusa degli animali con pene severe in grado di costituire anche un deterrente per il ripetersi di queste atrocità. Purtroppo, a oggi, restano mere promesse elettorali.