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Can Yaman aggredisce titolare di un negozio di Civita Castellana: “Furioso per la musica troppo alta”

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Can Yaman

Attimi di paura per una commerciante a Civita Castellana. Secondo il suo racconto, come riportato da Il Messaggero, l’attore turco Can Yaman l’avrebbe aggredita. Il motivo? La musica troppo alta che proveniva dal negozio e che avrebbe impedito agli attori di recitare le battute. E’ successo nei giorni scorsi.

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La ricostruzione della vicenda: la furia di Can Yaman

Siamo a Civita Castellana, paesino in provincia di Viterbo, nella Tuscia. L’attore turco Can Yaman si trovava lì, insieme alla sua troupe, per girare alcune scene della serie televisiva ‘Viola come il mare 2‘. Ma qualcosa avrebbe disturbato l’ex fidanzato di Diletta Leotta. Per la precisione, la musica troppo alta proveniente da un negozio.

E così, secondo quanto raccontato dalla proprietaria dell’esercizio commerciale, Yaman “è entrato nel negozio come una furia dicendomi di spegnere la musica”. Il volume avrebbe impedito agli attori, inclusa l’ex miss Italia Francesca Chillemi, di stare concentrati sulle battute. “Hanno dovuto trattenerlo in quattro perché voleva avventarsi contro di me, ha anche dato un calcio a una delle persone che tentavano di tenerlo fermo. Io mi sono spaventata moltissimo”, ha detto la donna.

Il racconto della donna

“Il mio negozio si trova proprio dove si svolgevano le riprese, per questo da lunedì non ho potuto accogliere clienti, né ho avuto la possibilità di ricevere pacchi dai corrieri. Io mi sono lamentata della situazione svariate volte con l’amministrazione comunale e con la produzione. Ho anche chiesto un risarcimento economico del danno subito per i mancati introiti della settimana. Mi sono resa disponibile a mostrare gli incassi giornalieri perché non ho alcuna intenzione di approfittarne”, ha raccontato ancora la donna.

“Sono entrata in negozio presto, alle 7 del mattino. Ho cominciato a fare le pulizie. Una volta dentro non potevo né uscire né ricevere clienti. Ero praticamente sequestrata. Così ho acceso la radio. Poco dopo sono entrate due persone per chiedermi di spegnere l’apparecchio. Mentre parlavo e spiegavo educatamente le mie ragioni, è arrivato come una furia Can Yaman, che mi ha aggredito verbalmente. Lo tenevano in quattro, ho avuto paura”. Francesca Chillemi ha provato a calmare la commerciante: “Mi ha tranquillizzata, è stata molto carina. Mi ripeteva ‘fallo per me'”.

Dopo l’aggressione, la produzione ha contattato la donna per offrirle 600 euro. Che sono stati rifiutati. “Hanno cercato di tamponare l’aggressione con un risarcimento”, sostiene l’avvocato Giuseppe Romano del foro di Lecce. “Ma senza voler speculare sull’accaduto, bisogna ammettere che non tutto è stato organizzato per il meglio. Lasciare senza ristoro i commercianti per quattro giorni non è stato corretto. Così come non è stato corretto offrire il risarcimento solo dopo il fatto increscioso. Tra l’altro a fine serata la mia assistita ha anche scoperto che la serranda del negozio è stata danneggiata, forse con un calcio”, aggiunge il legale.

 

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