Negli ultimi tempi abbiamo cercato di (ri)dare voce agli abitanti del quartiere di Pomezia Campo Ascolano, costretti da decenni a subire le conseguenze di un contenzionso fra pubblico e privato rimasto ancora senza soluzioni. Dopo l’incontro di Venerdì scorso arriva oggi, a distanza di una settimana, una lunga lettera redatta dal Nuovo Comitato di Quartiere che riassume le posizioni e le richieste avanzate dalla popoalzione. “Benché lungo – scrive il CdQ – vi chiediamo di leggerlo interamente poiché oltre ad essere molto importante, è molto scorrevole e semplifica molto la comprensione di un problema che nessuno sembra voler risolvere da quasi 60anni”
Campo Ascolano: parla il Nuovo Comitato di Quartiere
“Venerdì 11 Dicembre 2015, si è tenuta un’Assemblea Pubblica nei locali del Centro Anziani di Campo Ascolano, Comune di Pomezia.
Gli organizzatori dell’incontro erano i componenti del “Nuovo Comitato di Quartiere di Campo Ascolano”, co-promotori dell’iniziativa insieme a:
Coordinamento dei Comitati di Quartiere; Fareverde; Insieme per Campo Ascolano; CdQ di Campo Ascolano 1993 e Associazione Sviluppo Torvajanica.
Il tema attorno cui ruotava tutto l’incontro era come noto, l’annosissima questione dell’assoluta assenza di spazi pubblici e servizi nel quartiere; tema strettamente connesso alla mancata conclusione da parte del Comune da tempi molto remoti, dell’iter burocratico di esproprio dei terreni privati a ciò destinati, e di tutte le questioni riguardanti il PPE adottato da Pomezia nel 2009 e approvato dalla Regione con modifiche, nel 2013.
L’Assemblea ha avuto un ottimo riscontro di presenze da parte dei residenti e soprattutto di partecipazione e l’unico neo della serata, è stata la mancata presenza dell’Amministrazione Comunale… che era naturalmente molto importante che intervenisse…
Non sono state date comunicazioni ufficiali in merito a questa assenza.
In ogni caso gli organizzatori hanno opportunamente fatto in modo che l’occasione fosse comunque un momento costruttivo, di scambio e confronto sociale per il Quartiere e la buona partecipazione all’assemblea, ha permesso che scaturissero ottimi suggerimenti dalla platea e buoni intenti di collaborazione e adesione a future iniziative finalizzate alla salvaguardia dei diritti del cittadino.
Descritto ciò, riteniamo sia utile proporre un reconto cronologico delle vicende attinenti al caso, in modo che che ognuno si formi il proprio punto di vista riguardo allo stato delle cose e in maniera che ciò possa stimolare dei ragionamenti e crei i presupposti per giungere a dei dialoghi costruttivi, che favoriscano effettivamente ed equamente la produzione di soluzioni determinanti a risolvere i reali problemi della collettività di Campo Ascolano, così come quella degli altri quartieri del Comune di Pomezia.
Passaggi fondamentali dalla progettazione del quartiere ad oggi:
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L’elaborazione di tutto ciò che gettò le basi per l’edificazione di Campo Ascolano e che riguardava gli appezzamenti della Famiglia Bonanni, prese corpo fra il 1954 e il 1957.
A differenza di quanto si andava profilando per il resto di Torvajanica, la progettazione di Campo Ascolano, tenne conto del rispetto della fascia costiera, della duna mediterranea e del retroduna boschivo; venne infatti prevista da subito, l’edificazione della “prima linea” di case rispetto al mare, ad almeno 400 metri lineari dalla spiaggia. Risalgono a quel periodo le prime costruzioni, così come nei medesimi anni sarebbero dovuti avvenire gli espropri delle aree destinate a divenire pubbliche.
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Attorno al 1974, venne prodotto il primo “Piano Regolatore Generale” (PRG) che confermò l’indirizzo della progettazione originaria, con strade ampie e distacchi regolari dai muri di cinta; altezze contenute degli stabili; locali commerciali; spazi verdi estesi e giardini; luoghi aperti di arredo urbanistico; realizzazione di tutti i servizi essenziali e di quelli per favorire la socialità, lo sport, l’intrattenimento e la cultura, ecc. (pronto soccorso, scuole, poste, banca, centro civico-sportivo, cinema-teatro…) Qualcosa che oggi si riconosce chiaramente nell’impostazione urbanistica di base, ma che vede la MANCATA REALIZZAZIONE DI OGNUNO DEI SERVIZI PREVISTI…
Il quartiere cominciò a prendere corpo proprio negli anni ’70 e i costruttori pagavano naturalmente cospicui “oneri concessori”… Curiosamente, il Comune non perfezionò l’esproprio delle aree destinate a divenire pubbliche neanche in quel periodo…
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Va evidenziato che nel frattempo erano sorti anche i primi agglomerati abitativi che andavano via via formando le zone di Martin Pescatore, Torvajanica Alta, Macchiozza, Campo Jemini, Castagnetta ecc… Quartieri che a differenza di Campo Ascolano, si espansero fino alla metà degli anni ’80, in maniera COMPLETAMENTE ABUSIVA, caotica, senza il rispetto dei distacchi dai cigli stradali, delle altezze minime e massime degli stabili ecc. ecc… e tutto chiaramente senza pagare oneri concessori al Comune…
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Dal 1985 partirono le sanatorie su tutto il territorio che con un colpo di spugna, annullarono tutte le discrepanze esistenti fra i proprietari di case a Campo Ascolano, che avevano pagato col prezzo della casa, anche le spese sostenute dai costruttori per diritti di edificazione, più le varie tasse sull’abitazione versate negli anni, e i proprietari delle case abusive dei summenzionati quartieri.
Inspiegabilmente, anche in quegli anni continuarono a rimaner incompiuti su Campo Ascolano, gli espropri delle aree destinate a verde pubblico e servizi, da parte del Comune …
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Ed arriviamo in questa situazione sostanzialmente invariata fino ai giorni nostri, dove è stato nel frattempo adottato nel 2009 il famoso PPE dalla vecchia Amministrazione De Fusco; (approvato dalla Regione nel 2013 durante il periodo di Commissariamento e prima dell’elezione di Fucci) un PPE che prevede la realizzazione di quasi 45.000 metri cubi di cemento pari a circa 200 nuove abitazioni…
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L’intero Comune di Pomezia continua sempre a soffrire di carenze strutturali e servizi in maniera diffusa, ma è anche un posto dove altresì esistono zone sorte in modo disorganico e senza rispetto per il territorio, dove i genitori hanno almeno le possibilità di portare i figli a scuola a cento metri da casa, (Torvajanica Alta e Castagnetta ad esempio) o di fare anche un minimo di sport; (Marin Pescatore e Macchiozza) mentre in un quartiere come Campo Ascolano, sorto secondo una progettualità rispettosa dell’ambiente in cui era inserito; attraverso le regole basilari dell’urbanistica e in virtù di un “credito” nei confronti del Comune, visti gli oneri concessori e tasse pagate fin dalla fine degli anni ’50 per veder realizzati i servizi previsti MAI ATTUATI… il Comune, dicevamo, ha incredibilmente omesso anche di concretizzare l’iter di esproprio dei terreni destinati ad uso pubblico e dove di conseguenza, NON ESISTE ALCUNCHE’ al di fuori delle case private e delle strade, stop. Totale assenza di un qualsiasi punto che dia anche un minimo di servizio isolato alle famiglie.
Ora, sulla base di tutto questo e di tutte le aspettative che la cittadinanza ha riposto nel Sindaco Fucci, che verosimilmente era portatore di grandi innovazioni ed inversioni di tendenza rispetto ai precedenti decenni di malgoverno, gli abitanti di Campo Ascolano pensavano di veder finalmente affrontate le iniquità e che venissero quantomeno riconosciuti dei diritti; speranza con la quale si arriva al primo vero incontro costruttivo con l’Amministrazione il 19 Aprile 2015, nell’ambito dell’iniziativa “il Comune incontra i quartieri”. Il Nuovo CdQ di Campo Ascolano ha portato proprio il PPE come argomento principale, fornendo ampio resoconto sullo stato dell’arte agli intervenuti e chiedendo ai rappresenti del Comune, cosa intedessero fare come nuova Amministrazione a tal proposito. La risposta fu che in parte, in quel momento avevano una conoscenza lacunosa della situazione, ma nella stessa sede presero in ogni caso pubblicamente l’impegno a trovare le soluzioni migliori per la collettività e a comunicarcele insieme all’evolversi delle cose entro la fine dell’estate… 2015...
N.B. il 27/03 c’era stato un precedente incontro non organizzato dal Nuovo CdQ, che si era rivelato infruttuoso per via di discussioni confusionarie scaturite.
Dopo questo ampio preambolo, vanno schematizzati per chiarezza gli ultimi passaggi relativi ai mesi intercorsi da Aprile:
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Durante tutta l’estate “la proprietà” (Bonanni) e il suo rappresentante legale, hanno utilizzato ogni occasione possibile per incontrare gruppi di persone nel Quartiere e COMUNICARE la loro posizione, le loro intenzioni e i loro propositi riguardo il famoso PPE, ossia:
Avvalersi dei diritti di edificazione sanciti dal parere della Regione Lazio; Cedere in convenzione con regolare atto notarile tutte le superfici verdi e libere da costruzioni all’interno del quartiere, più il Pigneto e parte della Duna di Campo Ascolano;
Avviare una trattativa con l’Amministrazione, dove in cambio di riduzioni sugli oneri concessori, la proprietà si prenderebbe l’impegno formale a rinunciare a porzioni di cubatura e realizzare proporzionalmente a spese proprie, giardini pubblici, scuola, centro civico-sportivo ecc…
E’ solo la versione di persone mosse da meri interessi economici? CERTAMENTE… non ci piove; è una cosa su cui non ci sono dubbi… però è l’unica versione esistente allo stato attuale. Abbiamo solo questo cinico “do ut des” proposto da chi afferma di avere pieni ed irrevocabili diritti ad edificare…
Dalla parte opposta c’è il Comune, che secondo i residenti di Campo Ascolano dovrebbe fornire diciamo la versione “amministrativa” e farci capire quantomeno quali intenzioni e quali strategie intende adottare per gestire questa situazione, ovvero:
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Dovrebbe farci sapere se i diritti che la proprietà impugna, sono così intoccabili come li descrive;
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Dovrebbe informarci su quale atteggiamento intende assumere riguardo la questione e secondo quali probabilità di successo… (viste anche le ultime sentenze su Torvajanica Alta…)
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Dovrebbe farci sapere se in caso di ostruzione ai progetti della proprietà, poi potrà in tempi decenti, arrivare IN OGNO CASO a poter assicurare COMUNQUE l’acquisizione del verde pubblico e dei servizi ad un quartiere che avrebbe dovuto cominciare ad averli già una sessantina di anni fa…
Per questo motivo abbiamo cominciato a chiedere informalmente e secondo varie modalità, quando avremmo potuto attuare il famoso incontro promesso pubblicamente in Aprile oltre a quale soluzione avessero per il nostro quartiere e quale linea intendessero seguire… Ma da settembre alla fine di Ottobre, nessuno dei vari componenti contattati, ci ha dato uno straccio di indicazione. NULLA di nulla…
A fine Ottobre abbiamo allora inviato una PEC, dove chiedevamo semplicemente di poter avere qualche indicazione in merito, ma NIENTE; assoluta indifferenza, neanche due righe di rifiuto.
Abbiamo aspettato un altro mese, sperando che qualcuno ci dicesse qualcosa, anche per rinviare la questione all’anno nuovo, ma NULLA; lettera morta e inspiegabile noncuranza.
A quel punto abbiamo inviato una seconda PEC, il 30 di Novembre proponendo di vederci 11 giorni dopo e sperando di venir contattati almeno per uno spostamento di data; ma ancora un ASSORDANTE SILENZIO e un’assenza preoccupante di qualsiasi comunicazione.
Ci siamo comunque riuniti, noi, i cittadini di Campo Ascolano che NON vogliono assolutamente che venga colato altro cemento; nessuno di noi desidera questo, però se questo dovesse rivelarsi inevitabile, vorremmo che fosse assicurata almeno questa sospirata acquisizione dei terreni destinati a verde e uso pubblico e poi la realizzazione dei servizi minimi, perché il rischio sembrerebbe anche quello di non uscirne più fuori e onestamente questo estenuante stallo in cui versa la situazione, è giunto ad un livello davvero insopportabile. Abbiamo scelto la metafora del sentirci nei confronti del Comune, come i passeggeri di un’auto a cui non è concesso di scegliere insieme dove andare e neanche di chiedere dove ci stanno portando. Ci hanno chiusi nel buio del bagagliaio, e sembra vogliano scaricarci ad una destinazione sconosciuta e senza indicazioni sui tempi…
Ecco tutto; questo è esattamente tutto quello che ad oggi c’è da dire sulla vicenda Campo Ascolano…”