Lavorare per il Comune di Roma non conviene. Pare che gli stipendi, presso la macchina amministrativa del Campidoglio, siano tra i più bassi del Paese. Quindi l’esodo di dipendenti è la normale conseguenza di chi, peraltro, deve sopravvivere in una delle città più care d’Italia. Non è finito il mito del posto fisso; semplicemente a Roma chi lavora a Palazzo Senatorio fa la fame.
Pratiche lente e dipendenti comunali lasciati in balia del pubblico: caos all’Ufficio Condono di Roma
1300 unità entrano, 1200 escono
Questi i dati emersi dall’ultimo monitoraggio espletato dall’assessorato al Personale di Roma Capitale. Tra il novembre scorso e il mese di settembre sono stati assunti 1300 nuovi addetti alla macchina amministrativa, mentre 1200 si sono licenziati. Il Campidoglio dal canto suo ha predisposto di assumere 1500 nuovi impiegati, con un investimento da 17 milioni di euro. Ma se non si alzano gli stipendi il fenomeno si ripeterà. Questo ovviamente al netto di chi va in pensione, meno di 500 lavoratori, dato che è più basso rispetto a chi abbandona il posto in età da lavoro. Si tratta di personale importante per la burocrazia della città: scrivono progetti, istruiscono pratiche, firmano atti necessari al fine di avviare gare e cantieri. Ciò, va da sé, aggrava le criticità della città da sempre afflitta da burocrazia farraginosa. Basti pensare che ci vogliono almeno due mesi per un cambio di residenza e in media altri tre per un appuntamento in ordine alla carta d’identità elettronica.
Paura ‘esodo’ dei dipendenti comunali, il Campidoglio rimpingua le buste paga
Nelle altre amministrazioni statali si guadagna di più
La frase di cui sopra è sia un dato oggettivo che un assunto da parte dell’assessore al Personale e al Decentramento Andrea Catarci. “Ad ogni concorso pubblico che viene indetto noi perdiamo dipendenti”, spiega Catarci a Il Messaggero, aggiungendo che: “E i nostri scappano dal Campidoglio perché altrove, anche nelle altre amministrazioni statali, si guadagna di più“. Basti pensare che, tra un funzionario comunale e quello impiegato presso altro ente, esiste una differenza paga di almeno 400 euro. “E in queste condizioni sarà sempre impossibile garantirci un vero turn over: cioè un dipendente esce, un altro entra e lo sostituisce”, chiosa l’assessore.