Aumenta il caldo e aumentano i ricoveri negli ospedali. Sono soprattutto gli anziani ad essere colpiti da questa terribile ondata di calore in Italia. Ma non solo: turisti, giovani, neonati. Insomma, nessuno sembra salvarsi. E i pronto soccorso sono al collasso: da quando le temperature sono schizzate verso l’alto, raggiungendo livelli record, gli accessi negli ospedali sono aumentati del 20%. Come rimediare? Qualche soluzione sembra esserci.
Emergenza caldo, i pronto soccorso sono a rischio congestionamento: l’allarme degli operatori sanitari
Ospedali pieni, qualche rimedio per evitare il collasso
Monitorare i pazienti fragili al proprio domicilio e tenere tutti i canali di comunicazione aperti con i cittadini, dai tradizionali numeri verdi ai social network, per prevenire scompensi cardiaci, respiratori o metabolici le cui complicanze potrebbero rendere necessario il ricovero in ospedale. E’ questa la strategia, come riporta l’agenzia di stampa Ansa, messa in campo dalla Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere per evitare un iperafflusso nei pronto soccorso nei prossimi giorni.
“Far ricorso all’assistenza domiciliare – spiega Giovanni Migliore, presidente della Fiaso – è il modo più efficace per affrontare questa situazione anomala dovuta al perdurare di alte temperature nel nostro Paese”. E aggunge: “Grazie a piattaforme di telemonitoraggio e alla collaborazione dei medici di medicina generale, vengono individuati e chiamati attivamente i pazienti fragili. In caso di fattori di rischio sono raggiunti a casa dal medico. Dobbiamo mettere in campo la lezione che abbiamo imparato nell’emergenza Covid per evitare che si arrivi a intasare i pronto soccorso negli ospedali“.
I servizi per il cittadino attivati
Qualche esempio dei servizi attivati: la Asl Roma 1 utilizza la piattaforma regionale “Lazio advice” per assistere secondo diversi gradi di priorità gli over 65 maggiormente suscettibili alle ondate di calore; l’Asl Roma 4 sta organizzando in due distretti servizi di telemedicina cardiologica; l’azienda Usl di Bologna, con il progetto e-Care, effettua recall periodici sulla popolazione fragile. Servizi analoghi sono previsti dall’Asst della Provincia di Lecco e dall’Agenzia per la Tutela della Salute di Pavia. Nell’azienda Usl di Modena, inoltre, è attivo un supporto caregiver con la consegna a domicilio di medicinali. Da Nord a Sud, nei pronto soccorso si stanno predisponendo posti letto aggiuntivi. Nelle aree turistiche, la Ausl di Ferrara ha predisposto postazioni del 118. La Asm Matera ha attivato guardie mediche aggiuntive sulla fascia costiera jonica. Per i prossimi giorni è previsto un continuo monitoraggio della situazione dalla Asl Napoli 1, dalla Asl Vc Piemonte, dall’ausl-Irccs di Reggio Emilia.