Allarme vespe e calabroni a Roma, dove un uomo è stato punto da un insetto mentre era nella sua abitazione. Lo sfortunato protagonista della disavventura, residente in via Appia, ha chiesto aiuto al team di Andrea Lunerti, etologo professionista che in queste settimane sta intervenendo spesso sui casi di nidificazioni domiciliari, un rischio per la salute delle persone ma anche degli amici “vespidi”.
Nido di calabroni in un’abitazione su via Appia
“I calabroni avevano nidificato all’interno di un lucernario”, ha spiegato lo zoofilo. “In questa stagione sono diventati centinaia di individui e limitavano qualsiasi attività limitrofa all’abitazione”. Una situazione esasperata soprattutto di notte quando, disorientati e spaventati dalle luci artificiali esterne, i calabroni iniziano a pungere ogni superficie che urtano accidentalmente.
“Per fortuna il malcapitato sta bene e la sua puntura accidentale non ha comportato conseguenze cliniche importanti”, ha spiegato Andrea Lunerti. Di solito in questo tipo di impatti i calabroni inoculano quantità minime di veleno, che non hanno ripercussioni per la salute, “Lo stesso non si può dire quando attaccano per difendere il nido però”, spiega l’esperto.
Cosa fare se abbiamo un nido di calabroni in casa
Nel caso in cui, invece, trovassimo un nido di calabroni in casa, potremmo avere un problema. In quel caso l’atteggiamento dell’animale nei confronti dell’uomo cambia sensibilmente. “Quando i calabroni attaccando per difendere il nido, la grande quantità di veleno che iniettano può in qualche caso provocare reazioni allergiche nell’uomo, con conseguenze fatali“, spiega. Il suggerimento è di fare attenzione soprattutto ai bambini, evitando che si avvicinino ai nidi, lo stesso vale per la persone anziane che potrebbero non riconoscere in tempo la presenza di un nido nei loro ambienti domestici. “Dopo le vacanze trovate un momento per fargli visita”, conclude Lunerti, “Potrete verificare se ci sono eventuali sorvoli di questi grossi insetti pungenti, assolutamente utili in natura quanto pericolosi se troppo vicini alle attività umane”.