Brigate Rosse, la Cassazione francese dice “no” all’estradizione di 10 ex brigatisti. Sull’estradizione dei terroristi in Italia, c’erano state aperture anche dal presidente Emmanuel Macron. Delusione anche per il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio: “Il mio primo commosso pensiero non può che essere rivolto a tutte le vittime”. La Corte di Cassazione ha deciso di bocciare la richiesta dell’Italia, rifiutando l’estradizione di tali soggetti.
La Francia dice “no” all’estradizione dei terroristi delle Brigate Rosse
Sulla questione, è stata la stessa Corte di Cassazione francese a dare aggiornamenti, sottolineando di “aver respinto tutti i ricorsi presentati dal Procuratore contro la decisione della Corte di Appello di Parigi, che a fine giugno aveva deciso per il no alla richiesta dell’Italia”. Nel concreto, le richieste di estradizione di Giorgio Pietrostefani (ex di Lotta Continua e condannato a 22 anni in qualità di mandante per l’omicidio del commissario Luigi Calabresi), Giovanni Alimonti (deve scontare ancora 11 anni per banda armata e associazione terroristica), Roberta Cappelli (condannata in ergastolo per terrorismo, concorso in rapina aggravata, concorso in omicidio aggravato e attentato all’incolumità), Marina Petrella (condannata all’ergastolo), Sergio Tornaghi (condannato all’ergastolo per l’omicidio di Renato Briano, direttore generale della Ercole Marelli), Maurizio Di Marzio (che deve scontare altri 5 anni per il sequestro di Nicola Simone, ex dirigente della Digos), Enzo Calvitti (deve scontare quasi 19 anni per reati di associazione sovversiva, banda armata, associazione con finalità di terrorismo e ricettazione di armi), Raffaele Ventura (ex militante di Autonomia Operaia, condannato a 20 anni per concorso morale nell’omicidio del vicebrigadiere Antonio Custra), Luigi Bergamin (ex militante dei Proletari armati per il comunismo, deve scontare 25 anni per associazione sovversiva, banda armata e concorso in omicidio), Narciso Manenti (ex membro dei ‘Nuclei armati contropotere territoriale’, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giuseppe Guerrieri).
Le parole del ministro Nordio
Per l’esito della Cassazione francese, grande rammarico da parte del ministro Nordio: “Ho vissuto da pubblico ministero in prima persona quegli anni drammatici e oggi il mio primo commosso pensiero non può che essere rivolto a tutte le vittime di quella sanguinosa stagione e ai loro familiari, che hanno atteso per anni, insieme all’intero Paese, una risposta dalla giustizia francese. Faccio pertanto mie le parole di Mario Calabresi, figlio del commissario ucciso 51 anni fa, nella speranza che chi allora non esitò ad uccidere ora ‘senta il bisogno di fare i conti con le proprie responsabilità e abbia il coraggio di contribuire alla verità”.
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