È finito a processo per aver picchiato l’ex compagna davanti al figlioletto. Si tratta del pugile Nino La Rocca che deve rispondere davanti al giudice dell’accusa di lesioni. Ieri è stata celebrata un’altra udienza a carico del campione dei pesi welter del 1989, finito a processo per essere stato denunciato da un amico di famiglia, chiamato a intervenire dalla vittima dell’aggressione il 19 settembre del 2018.
Il testimone ha raccontato in aula quello che successe
Il testimone ha raccontato di essere intervenuto su richiesta della donna, anche lei ex pugile, che gli ha riferito di essere stata presa al collo dal pugile che, intanto, stava rompendo tutto in casa. A sostegno di quanto gli stava riferendo il teste ha specificato di aver sentito le urla di La Rocca che la insultava e i pianti del bambino. Di fronte a quella richiesta di aiuto l’uomo è corso e ha trovato la vittima dell’aggressione chiusa fuori casa e il pugile chiuso dentro con il bambino. Solo l’intervento dei Carabinieri ha fatto calmare gli animi. Ma per quei fatti Nino La Rocca, al secolo Cheid Tijani Sidibe, è finito a processo nel quale dovrà esporre le sue ragioni in merito alle lesioni provocate alla mamma del suo piccolo.
La passione per la boxe nata quando era ancora un bambino grazie allo zio: Nino La Rocca
La notizia ha turbato gli appassionati della boxe che ben conoscono Nino La Rocca, nato in Mauritania nel 1959, e la sua passione per la disciplina sportiva, nata quando era ancora molto piccolo, grazie allo zio, dal quale ha preso il nome che lo ha reso famoso sul ring: Nino Rocca. E il suo principale successo è stato proprio nel 1989 quando ha vinto il titolo europeo dei pesi medi. Resta da vedere, in base alle prove a carico, quale sarà il pronunciamento del tribunale in merito a questa vicenda che lo vede alla sbarra per aver picchiato la sua ex compagna.