Lo ha annunciato alla cena di fine stagione, al momento del dolce. E mai momento può essere stato più bello di quello, per i 55 dipendenti di Bruno Berti, imprenditore proprietario di tre ristoranti situati sul mare, uno in Versilia (Il Porto in Darsena a Viareggio) e due sulle Cinque Terre, ma anche titolare di una società di catering. Berti, quando ormai la cena volgeva al termine, ha iniziato il consueto discorso. Solo che stavolta le sue parole sono state diverse dagli anni precedenti. E ha stupito tutti. «So che è un momento difficile, gli aumenti stanno mettendo in difficoltà tutti voi. Per questo ho deciso di pagare le vostre bollette di luce e gas dei mesi di dicembre e gennaio».
Regalo da 50 mila euro
Alle parole del loro capo, i dipendenti hanno fatto silenzio per un lungo istante, poi è scoppiato un applauso fragoroso. E ben meritato, se si calcola che, per 55 dipendenti, la spesa calcolata ammonta a oltre 50 mila euro. Un regalo prezioso, dettato dalla preoccupazione vista negli occhi dei suoi collaboratori ormai da mesi. Berti, che oltre ai ristoranti e al catering, lavora anche nel settore edile, ha deciso di aiutarli. Sono stati proprio i dipendenti a convincerlo a rendere nota la notizia di quanto fatto per loro. Perché lui non voleva farlo sapere.
Ma, alla fine, si è convinto. Per cercare di “contagiare” altri imprenditori a fare altrettanto con i loro lavoratori, laddove possibile. Ma, soprattutto, per cercare di attrarre nuovi lavoratori, che non riesce a trovare.
«1600 euro al mese come stipendio da lavapiatti ma non trovo nessuno»
Berti, infatti, lamenta di non riuscire a trovare personale per i suoi ristoranti. «Offro, per esempio, 1600 euro al mese per il lavoro di lavapiatti. Non mi sembra un cattivo stipendio, eppure non trovo nessuno. Alla fine dell’estate, alcuni di quelli che avevo preso con contratto stagionale hanno preferito andarsene e prendere la Naspi». E la disoccupazione, per Berti, non è l’unico problema. Anche il reddito di cittadinanza incide nel non riuscire a trovare personale, almeno in alcuni casi.
«Sicuramente è utile per chi davvero non può lavorare, ma non per chi lo usa per finalità diverse da quelle per cui è stato pensato, tipo giocarselo al bar o per chi lavora in nero. Purtroppo capitano anche questi casi».