Due anni di reclusione per la maestra di Lavinia Montebove, la bambina di 2 anni investita a Velletri nel 2018, da allora in stato vegetativo. Stabilito inoltre un anno di reclusione per la donna che guidava l’auto e investì la bimba. Sono le richieste che il pubblico ministero, Giovanni Taglialatela, ha espresso oggi in udienza a Velletri al termine di una requisitoria di circa un’ora e mezzo nel processo di primo grado che riguarda la piccola Lavinia Montebove, vittima di un incidente quando aveva 16 mesi.
Lavinia dimenticata nel parcheggio dell’asilo. Il pm: “Disattesa la vigilanza della maestra”
Il pm è partito dalla gestione dell’asilo, giudicata una “struttura priva di organizzazione” ed ha ricostruito la dinamica di quanto avvenuto la mattina del 7 agosto 2018: i bambini erano stati portati fuori dall’asilo, nell’area giochi davanti alla struttura e al parcheggio. Erano quindi stati fatti rientrare perchè uno dei minori aveva un bisogno fisiologico. A quel punto Lavinia sarebbe stata dimenticata nel parcheggio o all’ingresso dell’asilo per numerosi minuti.
Sono quindi stati disattesi totalmente, ha detto Taglialatela, gli obblighi di vigilanza, custodia e diligenza. In quel frangente è arrivata la conducente che, con la sua autovettura, ha investito la bimba. Entrambe le donne hanno poi deciso di portare Lavinia in ospedale senza chiamare i soccorsi e lasciando gli altri minori nell’asilo. Da qui l’accusa di abbandono di minore per la maestra, che si aggiunge alla prima accusa di lesioni colpose gravissime.
La maestra di Lavinia chiese di rimuovere le macchie di sangue dopo l’incidente
Il pm Taglialatela ha anche ricordato come la maestra, subito dopo l’incidente, abbia chiesto a una collaboratrice di pulire le macchie di sangue relative all’investimento della piccola. Per il pm anche la posizione dell’insegnante ha profili di responsabilità perché sapeva che in quell’area potevano esserci dei bambini e soprattutto perchè la curva è stata presa in maniera stretta per ammissione della stessa investitrice.
Secondo il pm, che ha parlato di “cecità colpevole”, c’erano tutte le condizioni della avvistabilità e si poteva in astratto impedire l’incidente. La discussione è proseguita con l’intervento dell’avvocato di parte civile, Cristina Spagnolo, che ha condiviso le posizioni del pm e ha ricordato come Lavinia abbia perso l’infanzia e oggi si trovi in uno stato vegetativo irreversibile. Il 18 dicembre ci sarà la prossima udienza con l’intervento della difesa delle due imputate, la maestra e la conducente del veicolo coinvolto.