Bikinioff, nuove vittime a Latina. La popolare applicazione che permette di realizzare foto di nudo false ma realistiche torna a colpire: la vicenda.
Da qualche tempo è in voga tra giovani e giovanissimi. Parliamo del lato oscuro della tecnologia e in particolare dell’intelligenza artificiale: strumenti utilissimi ma che, se non regolamentati, portano anche ad effetti collaterali potenzialmente devastanti al livello sociale. E’ questo il caso del bot chiamato Bikinioff, cercato in rete erroneamente anche con il nome Bikinioff app, dato che non si tratta di una vera e propria applicazione. Ad ogni modo questo software, accessibile liberamente su Telegram, è in grado di ricreare una foto del tutto verosimile di nudo di una qualsiasi persona. Minori inclusi.
Bikinioff a Latina: il caso in un liceo
L’ultima segnalazione arriva da un istituto scolastico a Latina. Due ragazzine si sono viste immortalare senza vestiti e “circolare” da uno smartphone all’altro dei propri compagni di classe: foto false per l’appunto, ma molto reali considerando il livello di tecnologia che ha raggiunto l’intelligenza artificiale. Qualcuno, tramite Bikinioff, ha infatti creato ad hoc le immagini a luci rosse delle 14enni, questa la loro età, inviandole poi in chat agli altri coetanei.
Un fatto, riportato stamani da Repubblica.it, che ha creato anche tensioni fuori dalla scuola (parliamo dell’Istituto tecnico Vittorio Veneto, ndr) tanto che sono dovuti intervenire i Carabinieri per placare gli animi. Adesso sul caso proseguono gli approfondimenti per capire chi abbia messo in circolazione quelle immagini gettando nello scandalo le due incolpevoli studentesse adolescenti. Riaccendendo i fari sul problema dell’evoluzione senza controllo dell’IA.
Cos’è bikinioff
Di questa applicazione come detto si parla del resto da tempo. A spaventare è soprattutto la facilità d’accesso, per di più gratuita, a questi strumenti: basta una semplice foto scaricata dai social e l’intelligenza artificiale ne crea una versione “senza veli” in pochi istanti. Falsa, lo ripetiamo, ma talmente verosimile da rendere impossibile la distinzione. Sul caso Bikinioff si era espressa lo ricordammo anche la Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio, Monica Sansoni, circa un anno fa parlando di “almeno due segnalazioni a settimana ricevute”. Un fenomeno, dunque, senza dubbio allarmante.