Ennesima vittima all’interno di una casa di riposo, questa volta in una vicenda all’interno del Comune di Marino. Qui, un’anziana signora sarebbe caduta e battuto la testa, riportando una ferita profonda. Per ignoti motivi, a curarla sarebbe stato il titolare della struttura, che l’ha medicata non chiudendole la ferita e poggiandole una scatola di surgelati sul cranio. Dopo una notte di crisi per il dolore, in completo abbandono, la donna prima è andata in coma e successivamente si è spenta nell’arco di nove giorni.
L’incidente nella casa di riposo a Marino
L’episodio avvenuto in una casa di riposo, ha visto protagonista il titolare della struttura. Dopo aver saputo della caduta dell’anziana, prima avrebbe vietato ai propri dipendenti – anche sanitari – di chiamare un ambulanza e poi avrebbe medicato personalmente la donna. Nonostante il copioso sanguinamento dalla testa, l’uomo, come osserva La Repubblica, le avrebbe sussurrato “È meglio che è uscito il sangue perché significa che non si è formato un ematoma interno”. Una lenta agonia per la nonnina, di 88 anni, che nella notte tra il 2 e 3 maggio ha vissuto l’inferno tra urla di dolore e crisi. La mattina, i dipendenti sono stati costretti a chiamare l’ambulanza, anche se le condizioni dell’anziana erano già compromesse: il suo corpo, tra la vita e la morte, aveva dormito in un cuscino che era un bagno di sangue.
Il fermo del titolare dell’attività
Dopo aver intimato ai suoi dipendenti di non raccontare la verità sul ferimento della signora, il titolare dell’attività avrebbe mentito anche davanti alle domande degli inquirenti. Infatti, avrebbe giustificato lo stato della donna come la “conseguenza di una caduta dal letto”. Per l’uomo sono scattate subito le manette, con un arresto per omicidio colposo secondo il comma 2 dell’articolo 40 del codice penale. Tale articolo sarebbe entrato in gioco perché il titolare, volontariamente, avrebbe impedito un intervento per salvare la vita all’anziana, in una dinamica che equivale a cagionarla.