Barbara Capovani, uccisa brutalmente da un suo paziente, ha salvato la vita di un bimbo ricoverato al Bambino Gesù di Roma. Un suo rene, infatti, è stato donato a un piccolo paziente dell’ospedale capitolino. E non solo… il fegato ha salvato un’altra vita a Milano e il cuore, i polmoni e l’altro rene sono stati inviati a Siena per dare speranza ad altri pazienti. Un altro gesto d’amore da parte della psichiatra aggredita a Pisa il 21 aprile scorso fuori dal reparto di Salute mentale e SPDC dell’ospedale Santa Chiara di Pisa e morta dopo tre giorni di agonia nella serata del 24 aprile. Per espressa volontà della professionista i suoi organi sono stati donati. Un gesto di altruismo e solidarietà che ha salvato la vita di diversi pazienti.
Il bimbo ricoverato a Roma era in attesa di un rene da tempo
Il bimbo di Roma attendeva da tempo un rene compatibile ed è stato grazie alla generosità di Barbara che è stato salvato. Un gesto d’amore da parte di una donna, oltre che di una psichiatra che nella sua carriera professionale era stata capace di donare già tanto proprio nell’esercizio della sua attività professionale. Nonostante la gioia per le vite salvate, resta l’amarezza di una morte avvenuta solo a causa dell’esercizio del suo lavoro sanitario. Ora amici, parenti e gente comune che hanno avuto la possibilità di conoscere la Capovani, a causa dei fatti di cronaca e grazie a questo estremo gesto di solidarietà e altruismo, aspettano di poterle dare l’ultimo saluto. E i funerali dovrebbero essere celebrati domenica prossima.
Oggi l’interrogatorio di garanzia dell’assassino della psichiatra
Proprio oggi il suo assassino, dovrà comparire davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia. Una sessione che si svolgerà nel carcere in cui si trova rinchiuso. Mentre il compagno di Barbara ha già annunciato la sua intenzione di portare avanti la sua battaglia per garantire più sicurezza ‘agli operatori della psichiatria sociale’.
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