Storie di Covid-19 e “no vax” all’interno di Milano, dove questa volta rischia di rimetterci la vita un bambino per le derive politiche sul Coronavirus e il suo vaccino. Il piccolo, gravemente malato, ha oggi bisogno di un trasferimento di ospedale presto una struttura attrezzata alla sua patologia: cambio di struttura possibile solo attraverso un cavillo burocratico, ovvero quel tampone Covid che i genitori negano a oltranza per ideologia.
I genitori negano il tampone al proprio figlio malato
In una situazione già delicata per il piccolo, l’attivismo politico dei genitori rischia concretamente di fargli perdere la vita. Si può contrari alle norme Covid-19 che sono state partorite in Italia negli scorsi anni, come si può essere critici verso alcune leggi in materia di pandemia (peraltro conclusa) che vennero promulgate nella stessa Penisola. Ma la disubbidienza civile a queste regole, vale la candela quando rischia di rimetterci la vita il proprio figlio piccolo e questo ha la necessità di interventi sanitari urgenti?
Denunciati i genitori del bambino
In quello che è un dubbio etico forte, rimane il braccio della legge italiana, che invece sulle regole ha idee chiare seguendo quelle emulate da marzo 2020. In tal senso, l‘ospedale dov’è ricoverato attualmente il bambino, ha subito denunciato i genitori del piccolo, con la Procura di Milano che ora li indaga per tentato omicidio. Dopotutto, per la legge italiana lo spostamento di ospedale può avvenire solo con un tampone Covid-19 negativo, lo stesso che peraltro viene effettuato a qualsiasi persona prima che entri in un ambulatorio pubblico ospedaliero.
La legge che ricorre nel fatto di cronaca
Chi giudicherà i genitori, lo farà sull’interpretazione dell’articolo 359-bis del Codice di Procedura Penale. Sarà il GIP, infatti, a pronunciarsi sul decreto e soprattutto convalidare, o meno, la decisione presa dal pubblico ministero. Una sentenza, questa, pronta a fare storia in questa tipologia di questioni.